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Accadeva fra 3 giorni

Per fare un po' il guastafeste voglio parlare di un dubbio che mi è venuto di recente.

Oggi ricorre la morte di cristo e questo lo sappiamo. Sappiamo pure della sua decisone di alzarsi e andarsene dalla sua tomba dopo 3 giorni...mai venuto in mente a nessuno di aver pregato uno zombie negli ultimi 2000 anni?

Certo che anche lui, poteva lasciare almeno un bigliettino sul suo giaciglio, qualcosa del tipo: "Bella mà, vado da babbo per un paio di millenni. Ci si ribecca".

Che gli costava tanto?

Solo una cosa so di sicuro, quando se n'è uscito dall tomba conciato com'era sembrava piu' un manifestante del G8 che un messia.
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Quasi dmenticavo

Mi stavo dimenticando il perchè di Sanremo, dei nostri politici di bassa lega, di Lost, di Studio Aperto Buona Domenica Moccia Raul Bova Paolo Meneguzzi Finley Mastella Carabinieri-picchiatori-camice nere e compagnia bella.

Poi d'improvviso, inaspettato come un calcio nei coglioni, per una sera una che decido di guardare la televisione mi capita davanti il Grande Fratello. Cioè il fighetto milanese con i suoi ricordi pieni di BMW, aperitivi, modelle e sfarzi vari, il muratore umbro che si vanta di aver bevuto 10 quintali di vino in 3, della peggio gioventu' che pensa agli elefanti in Polinesia, ai koala acquile, ai belligeranti come coloro che sbraitano e a immaturo come in+maturo...

Ora ricordo il perchè del mio odio, del mio disprezzo verso una marmaglia di decerebrati profondi come pozzanghere impegnata in una autocelebrazione penosa che da il voltastomaco.

Ora ricordo perchè sotto sotto mi sento così figo. Il motivo che mi fa amare così tanto rispondere al prossimo con offese non troppo sottili e risultare antipatico almeno allametà della gente che incontro.

Ora ricordo perchè non riesco a odiare chi vuole distruggere con la violenza una cultura talmente deviata che ormai non spaventa e non impaurisce piu' tanto è radicata nella testa della gente.

Non ricordo pero' il motivo per cui questa gente debba essere premiata, il motivo per cui la meritocrazia sia giudicata una metodologia negativa di selezione degli individui. Forse la seconda serata saprà darmi delle risposte credibili. Aspetto trepidante.

Mentre scorre la pubblicità pero' mi chiedo: ma a questo punto non sarebbe meglio ripristinare la legge del piu' forte? Ingiusta, ma almeno si premierebbe qualcuno che possiede una capacità!
Non sarebbe meglio ritornare alla cara e vecchia legge del taglione? A puttane secoli di civiltà ok, ma almeno un accenno di giustizia ci sarebbe.

A cosa è servita tutta questa evoluzione se poi mi tocca vedere Giacomo Cicciovalenti e Paola Perego tutti gli atei giorni? Tommy Vee con un programma tutto suo e il Grande Fratello sul telegiornale? Non era meglio trasmettere porno dalla mattina alla sera a canali unificati?
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Persepolis

Un bel cartone animato è Persepolis.

Prima di tutto è un vero cartone animato, come quelli di una volta: disegni in movimento nati dalla matita e non da un delirio di pixel che tentano invano di riprodurre e avvicinarsi alla realtà.

La storia vera di Marjane Satrapy, donna iraniana che ha vissuto il dramma di un paese in rivoluzione contro un governo totalitario destinato a cadere nel regime islamico piu' buio che si possa immaginare, che scappò in Europa senza mai dimenticarsi di essere diversa e forse speciale, che infine ritornò negli anni della guerra contro l'Iraq di Saddam.

Le vicende della bambina Marj sono raccontate senza retorica e nel modo piu' diretto possibile: lei vede i cattivi come uomini neri con la barba lunga, mentre i biondi ammalianti e carismatici sono i buoni.
Indossa un giubbotto con la scritta "Punk is not dEd" e ascolta gli Iron Maiden perchè crede che questo sia il massimo per dimostrare la propria eversione. Nessuno le spiega che non puo' essere così facile, lo capirà da sola crescendo.
Una bambina come tante che non capisce quello che le dice dio perchè le parla di cose troppo complicate e astratte per la sua mente ancora così pragmatica, che sente pronunciare dai suoi genitori parole come comunismo, proletariato, rivluzione e le ripete fiera all'infinito perchè non puo' comprendere il dramma e la storia che questi termini si portano dietro.

Storia che diviene poi il paradosso di una ragazza che conosce e capisce il valore della libertà e degli ideali in un paese impegnato in una sanguinosa guerra civile per retrocedere al Medioevo e incontra la miseria e la depressione nella libera, liberale e civile Vienna.
Una ragazza che parte troppo provata dalla pesantezza della vita nel suo paese per potersi integrare completamente tra i frivoli giovani europei, per entrare nei loro discorsi da rivoluzionari medioborghesi, e torna troppo persa in se stessa e carica di quella atarassia e di quel menefreghismo caratteristici della cultura occidentale per sentirsi a proprio agio tra la sua gente, fiaccata da un'autorità dispotica, ma che non ha ancora perso la voglia di vivere.

I ricordi in bianco e nero della donna Marjane sono essenziali, netti e quindi ben definiti.
Ci viene rivelato solo il necessario, senza neanche l'ombra di un colore ad abbellire un sorriso o ad ornare una stanza. Nulla, solo narrazione. Senza neanche troppi personaggi, solo la famiglia composta da genitori occidentalizzati, una nonna tostissima e uno zio rivoluzionario ucciso dal regime.
Per tutti gli altri personaggi che hanno segnato quegli anni si registrano solo fugaci apparizioni. Marx e dio compresi. Non importa quanto siano stati storicamente importanti, nella vita di Marjane non c'erano e quindi neanche nel film. Neppure l'Ayatollah Khomeini viene mai nominato

Una favola moderna insomma, o forse no, che ci ricorda che totalitarismi, soprusi e costrizioni sono tutte cose che non esistono nella realtà, solamente nella testa degli uomini; ci ricorda che i grandi problemi dei nostri teen-ager smarriti, senza stimoli e svuotati di ogni interesse derivano solo dall'opulenza di una cultura che ha saputo diventare certamente piu' civile, ma non meno bigotta, ridicola e vacua di quelle da cui si è evoluta.

Che Rambo vada pure da solo con un mitra a liberare la Cambogia dunque, che Rocky 1000 batta l'ennesimo avversario e che Indiana Jones scorazzi ancora tra beduini e deserti come avesse ancora 30 anni, intanto Marjane ci ricorda che l'unico nemico che dobbiamo temere abita nella nostra follia e che siamo esseri troppo banali e fragili per poterlo sconfiggere.

Vedere Persepolis mi ha fatto tornare in mente l'immenso Giorgio Gaber quando cantava
"Io non mi sento italiano,
ma per fortuna o purtroppo lo sono.
Questo bel paese forse è poco saggio,
ha le idee confuse,
ma se fossi nato in altri luoghi poteva andarmi peggio"
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Vignette dal mondo

Da una vignetta di Marzo apparsa su Repubblica:

-Come sara' l'auto del futuro?-
-Ferma-

Una realtà tutta da ridere.
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Chi di ironia ferisce di ironia perisce

Ieri al Tg2 il leader/presidente/cavaliere/ex-premier/blabla Zilvio Berluzconi ha risposto come segue ad una ragazza che gli chiedeva consigli su come migliorare la sua misera vita da precaria:

"Io, da padre, le consiglio di cercare di sposare il figlio di Berlusconi o qualcun altro del genere; e credo che, con il suo sorriso, se lo può certamente permettere".

Il bello è che questa volta un folto gruppo di ragazze ha preso alla lettera le istruzioni de Er Monnezza armandosi di moduli prestampati, arguzia e molta ironia.

Ecco cosa è successo poi: linkazzo

P.S: intanto Pierzilvio già si freca le mani...la Famiglia vince sempre
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Amen

"Che cosa resta di noi che scopiamo nel parcheggio?
Cosa resta di noi? Un rottame di Volksvagen.
Il ricordo, si sa, trasfigura la realtà
La verità se ne sta sulle stelle più lontane.
Ci rimane una città, un lavoro sempre uguale
Una canzone che fa sottofondo all’Indecifrabile.
Cosa rimane di noi, ragazzini e ragazzine
La domenica dentro le chiese
ad ascoltare la parola di Dio?
Il futuro era una nave tutta d’oro
che noi pregavamo ci portasse via lontano.
Cosa rimane di noi
Ora che ci siamo amati ed odiati e traditi
E non c’è più limite?

Sfreccia in cielo un aeroplano
Io ti amo e non ti penso mai
Penso a quello che ci resta
Vola l’aeroplano, Va lontano
Vola su Baghdad
Noi voliamo invano

Che cosa resta degli anni passati ad adorarti?
Cosa resta di me,
delle bocche che ho baciato in discoteca?
Che cosa ne è della nostra relazione?
Stupidi noi che piangiamo disperati
Che cosa resta dei sogni che avevamo nella testa?
La nostra esperienza a che cosa servirà?

Sfreccia in cielo un aeroplano
Io ti amo e non ti penso mai
Penso a quello che ci resta
Vola l’aeroplano, Va lontano
Vola su Baghdad
Noi voliamo invano"
(Baustelle, L'aeroplano)

Da quando abbiamo cominciato a sentirci necessari e invincibili?
Da quando abbiamo smesso di farci domande?

Amen.
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Il Mio Sanremo

Visto che il festival nazionale è ormai finito, vi posso svelare come sarebbe stato il MIO di Sanremo.

L'Ariston pure pure, via l'orchestra, niente Gloria Guida, Gianfranco Magalli, Martina Colombari e Giampiero Mughini nella giuria di qualità....anzi, via la giuria di qualità!

Via anche Pippo Baudo e quel tappo di Chiambretti, inoltre Elio e Le Storie Tese come direttori artistici.

Passiamo alle canzoni; fra gli artisti in gara che ci raccontano la vera Italia di oggi e non il mondo di bacetti e coccole cantato di solito troviamo:

.Lelucidellacentraleelettrica - Stagnola (Linkazzo)

.Quinto Stato - Cani surgelati nello spazio (Linkazzo)

.Uochi Toki - L'estetica (Linkazzo)

.Offlaga disco pax - Sensibile

Qualche canzone d'amore (che non sono mica un cane!), di quelle belle pero':

.AmorFou - Il periodo ipotetico (Linkazzo)

.Baustelle - L'aeroplano

Non ci sono classifiche da compilare alla fine, non importerebbe vincere nel MIO Sanremo. Non perchè voglia fare il bravo ragazzo, ma semplicemente perchè avendo scelto io le canzoni le considero tutte bellissime; senza contare che fare le classifiche è un'attività che cessa automaticamente raggiunti i 15 anni al massimo, quando cioè non devi far piu' sapere agli altri quale siano le 3 ragazze della classe che ti piacciono di piu' o le tue 5 marche preferite di scarpe da ginnastica.

Ci sarebbe la musica italiana piu' vera possibile, quella che sente i mutamenti della società e li riflette, quella che spazia dal pop al rap fino al cantautorato. Via le limitazioni di genere insomma.

Per finire, il MIO Sanremo si concluderebbe come quello vero (questa è la dimostrazione che non sono un cane), cioè con i mitici Elio e Le Storie Tese che dimostrano quanto siano superiori a tutti gli altri rispolverando un pezzo abbastanza datato ma sempre in voga:

Linkazzo

Buon ascolto!!!