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Chasing cars


Avevo voglia di distruggere tutte le cose belle che non avrei mai avuto. Bruciare le foreste dell'Amazzonia. Pompare clorofluoroidrocarburi in cielo a mangiarsi l'ozono. Aprire le valvole nei serbatooi delle superpetroliere e svitare i tappi sulle piattaforme petrolifere. Volevo uccidere tutti i pesci che non potevo permettermi di comperare e annerire le spiagge della Costa Azzurra che non avevo mai visto.
Volevo che il mondo intero toccasse il fondo.
Mentre picchiavo quel ragazzo in realtà volevo piantare una pallottola tra gli occhi di ogni panda in pericolo di estinzione che si rifiuta di scopare per salvare la propria specie e ogni balena o delfino che molla tutto e va a spiaggiarsi.
Non vederla come estinzione. Prendila come un ridimensionamento.
Per migliaia di anni gli esseri umani hanno incasinato e insozzato e smerdato questo pianeta e ora la storia si aspetta che sia io a correre dietro agli altri per ripulirlo. Tocca a me pagare il conto per le scorie nucleari e i serbatoi di benzina interrati e i residui tossici scaricati nel sottosuolo una generazione prima che io nascessi.
Volevo dar fuoco al Louvre. Spaccare gli Elgin Marbles a martellate e pulirmi il culo con la Gioconda. Questo è il mio mondo ora.
"If i lay here
  If i just lay here
  Would you lay with me?"
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A Natale siete tutti più buoni. Io no.

Ti odio technoboy sempre in preda allo svarione.
Ti odio studente saccente che concludi le lingue morte.
Ti odio fighetto di giurisprudenza che ti bulli di essere bravo perchè hai imparato più a memoria degli altri un codice civile (o penale o entrambi) del cazzo in 4 anni. La tua non è cultura, ficcatelo bene in testa. 
Ti odio studente/clichè di filosofia quando mi spieghi, con il ghigno da primo della classe che ti contraddistingue, che non votare è una non scelta che a sua volta è una scelta. Quindi la mia volontà di non scegliere non si puo' concretizzare nel non votare. Sei proprio un genio, da solo non ci sarei mai arrivato. Anni di studio buttati nel cesso.
Ti odio tamarro ridicolo che fai prevalere il tuo istinto di scimmia di merda/legge di strada per far vedere che sei il piu' forte. "Pensa a tutti i tuoi amici morti e piangi".
Ti odio musica fake-rock, new wave italiana, free-jazz punk inglese.
Ti odio bambino emo di merda che mi costringerai a farmi il culo nella vita per poter permettere a te di scrivere le tue canzoncine inutili e spendere i 50 euro settimanali dal parrucchiere per andare in giro come un imbecille.
Ti odio poliziotto greco che hai ammmazzato un ragazzo di 15 anni perchè ti ha urlato qualche insulto di troppo.
Ti odio Bruno Vespa che continui a pubblicare prolassi intestinali di cui tutti noi faremmo volentieri a meno.
Ti odio ignoto acquirente degli scarabocchi di Bruno Vespa perchè lo spingi così a scriverne di nuovi.
Ti odio manifestazione di merda che rispondi al nome di Eurochocolate che sfrutti il mio bisogno di introiti per farmi lavorare a 3,96 euro l'ora per poi non pagarmi neanche tutto quello che mi devi.
Vi odio "cani dietro quel cancello che interrompete le mie fantastiche divagazioni" mentre passeggio pensando ai cazzi miei.
Ti odio segretaria frustrata di un'università pubblica quando mi sbuffi in faccia per averti chiesto di fare il lavoro per cui le nostre tasse ti pagano.
Ti odio sconosciuto interlocutore quando credi di potermi etichettare secondo i tuoi paradigmi dopo aver scambiato un paio di chiacchiere con me. 
Ti odio Joseph Ratzinger per il tuo sentirti in dovere di commmentare tutto quello che succede in uno stato che non è il tuo, per essere esponente di una cultura elitaria che spero ti porterai nella tomba, per non voler far evolvere l'uomo dallo stato di protoscimmia nel quale lo tieni incatenato.
Ti odio satanista schifoso che credi di essere tanto alternativo. Dovrei rispettare la tua divinità solo perchè ha gli zoccoli e le corna? Prova a sgozzare un toro di 4 quintali la prossima volta, invece del solito capretto, così vediamo quanto è grande il potere degli inferi.
Ti odio ex sessantottino esaltato convinto che solo il tuo pensiero sia giusto e conti qualcosa.
Ti odio stato italiano quando distruggi il mio futuro tagliando fondi destinati alla sanità, alla scuola, alla ricerca e alla cultura per darli a stronzi già falliti che impiegheranno pochi giorni per bruciarli. 
Ti odio perbenista rompicoglioni quando rimani scandalizzato dal mio umorismo come se ce ne fosse uno giusto a priori; quando mi dai del razzista perchè mi senti dire "negro"; quando mi costringi ad ascoltare Vasco Rossi alle cene perchè "piace a tutti, e poi Lui è il Blasco!"; quando dici di odiare quelli che in discoteca ci provano e ti fissano il culo e le tette. Vuoi farmi credere che passi il sabato pomeriggio dall'estetista e due ore a truccarti, che ti presenti in tacchi, minigonna ascellare e scollatura provocante, solo per sentirti meglio con te stessa? Poi hai il coraggio di criticare chi va a mignotte?
Ancora, ti odio quando mi dai del mostro solo perchè ho il coraggio di mostrarmi al prossimo per come sono. E' l'invidia che ti spinge a parlare e la paura di rimaere solo che ti impedisce di vivere. 
Vi odio adolescenti di merda che siete così rincoglioniti da aver fatto crollare a terra un lampione di ferro sotto il peso dei lucchetti che voi avete attaccato per simboleggiare l'amore eterno. Non so se vi rendete conto dei problemi che avete.
Ti odio mariadefilippi perchè con i tuoi programmi hai innestato nei giovani il bisogno di parlare del niente, di litigare e di affrontare drammi per potersi dire vivi. Perchè hai legalizzato la prostituzione, ma solo quella d'alto borgo televisiva, e perchè hai inventato la professione del tronista. Il che vuol dire che nella vita potrò impeganrmi quanto voglio, ma non sarò mai rispettato quanto un'analfabeta pieno di steroidi che si esprime per coppie di monosillabi. 
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Gang bang


Gli dico "Guardagli la mano".
Sul lembo di pelle tra il pollice e l'indice di una mano, il tatuato ha due lineette parallele con tre puntini accanto: il simbolo azteco del numero tredici. La simbologia azteca e la lingua nahuatl vanno di moda tra le gang di sureños della California del Sud. Sulla parte bassa della schiena, appena sopra l'elastico dei boxer, c'è un tatuaggio a pergamena con il numero 187 scritto a caratteri arzigogolati: è l'articolo del codice penale dell'omicidio. Accanto all'ombellico c'è tatuata una lapide con due date distanti dodici anni una dall'altra, a riprova della pena che ha scontato.
Numero 137 dice:"Anche tu sei in una gang?".
Me l'ha spiegato il mio padre adottivo.
Indico i tatuaggi degli altri tizi in giro per lo stanzone. L'asiatico con quelle strisce nere intorno al bicipite è un membro della mafia giapponese, la Yakuza, e ciascuna di quelle strisce nere indica un crimine compiuto. Un altro asiatico ha la sigla NCA tatuata sulla schiena: significa che è un membro della famiglia criminale Ninja Clan Assasin. In piedi, a girare per lo stanzone aspettando il proprio turno, ci sono tizi con un piccolo crocifisso tatuato sulla pelle tra il pollice e l'indice. Con quelle tre lineette sopra diventa una croce di Pachuco, il simbolo delle gang ispaniche. Altri nello stesso punto si sono tatuati tre puntini. Se sono messicani sigificano "mi vida loca". Se invece sono asiatici i puntini significano "to o can gica": non mi importa di nulla.
Numero 137 dice:"Tuo padre era in una gang?".
Mio padre adottivo, ogni volta che può, nel fine settimana sale su una station wagon e va a fare ricerche in città. Scatta foto ai membri della gang. Ai loro graffiti. Alle prostitute che battono il loro pezzo di marciapiede. Alla sporcizia, all'inquinamento e ai senzatetto eroinomani. Tutta questa la roba la studia creando scene di degrado più realistiche possibile nei suoi plastici in cantina. Non avrebbe mai tradito mia madre, ma era capace di stare ore a fotografare ogni singolo gesto di una prostitua
In attesa del suo turno con Cassie Wright, un signore biondo e flaccido con la barba lunga se ne sta in piedi con le braccia incrociate sul petto. La barba giallastra è così dura e ispida che i peli spuntano dal mento dritti, senza piegarsi sotto l'effetto della forza di gravità. Forse perchè è troppo sporca.
Ha gli avambracci pallidi chiazzati di A e B, svastiche e trifogli di un nero sbiadito. Tatuaggi da galeotto incisi con una corda di chitarra strappata, inchiostrati con la fuliggine di forchette e cucchiai di plastica bruciati mista a shampoo. La Fratellanza ariana. Sui grossi gomiti coperti di lentiggini sono tatuati delle ragnatele.  
Numero 137 mi dice:"E dunque ti hanno adottato".
E io gli dico:"Dalla nascita".
Mi chiede se abbia mai conosciuto il mio vero padre. Faccio spallucce.
Dall'altra parte dello stanzone c'è un nero, ha la testa rasata e tatauata sulla nuca una bandiera mossa dal vento con il numero 415, segno della Kumi African Nation, un ramo della Black Guerilla Family. Almeno stando a quanto diceva mio padre adottivo, che quando ero piccolo mi snocciolava tutti questi dettagli con una lente d'ingrandimento in una mano e un pennello nell'altra, rielaborando i modelli dei personaggi che aveva costruito in precedenza. Con minuscoli tocchi di vernice li faceva diventare membri della eMe, la mafia messicana; guerrieri ariani; 18th street gangstas.
Ora come ora, in fondo a quel corridoio, la signora Cassey Wright è territorio neutrale. Un tempio dove recarsi in pellegrinaggio percorrendo mille chilometri sulle ginocchia. Come Gerusalemme o una chiesa. Caro ai suprematisti bianchi come ai ninjas o i separatisti neri, una signora che trascende i poteri territoriali. Che trascende la razza e la nazionalità e la famiglia. Ognuno dei presenti può anche odiare tutti gli altri, fuori da qui potremmo volerci uccidere l'uno con l'altro, eppure lei la amiamo tutti. La nostra Terra Santa. Cassey Wright, il nostro angelo della pace.
E io sono solo uno che vuole fare un favore a Cassey, la Marylin Monroe del porno, la stella del Nord delle nuove navigatrici  a luci rosse.  Un cazzo in più sul cammino verso il record mondiale, la più grande gang bang mai girata. Un testimone della storia.

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A nightwalk on no ground

La sua figura si perdeva nella nebbia ogni minuto di più. Gli piaceva l'autunno e la sua nebbia, la sua umidità. Il tipico tempo di Londra, senza Londra. La nebbia gli permetteva di camminare con il volto nascosto nel cappuccio così da poter ridurre al minimo le possibilità di instaurare rapporti con i passanti. L'umidità gli garantiva invece un basso e accettabile numero di incontri lungo il suo tragitto. Soprattutto a piacergli era l'odore pesante e avvolgente che la cortina di nebbia acquista dopo giorni di permanenza. Gli piaceva perchè gli riportava in mente il posto dove era nato, l'odore della campagna bagnata dalla pioggia la mattina presto mentre andava a scuola che era lo stesso di quando tornava, di quando usciva il pomeriggio e di quando rientrava a casa la sera. Quell'odore costante che aveva attraversato tutto il suo passato come un fedele segugio. Non gli mancava il suo passato. In realtà non ci pensava troppo, non gli mancava e basta. Ogni volta che il tempo atmosferico si avvicinava al suo concetto ideale di tempo atmosferico, questo appunto, lui prendeva e se ne andava a fare due passi. Preferibilmemte da solo, ma a volte non disprezzava la compagnia di qualche amico fidato che, essendo già parte integrante del suo mondo, non rappresentava una violazione del suo spazio personale.
Di solito il tempo che passava camminando lo dedicava a pensare. A tenere attive le gambe e sveglio il cervello, allenamento mentale e fisico, se non fosse per le sigarette fumate a profusione che evidentemente fungevano da propulsore dei suoi pensieri. Inoltre la nebbia che nascondeva la città intorno a lui gli dava l'impressione di passeggiare in una sorta di nulla onirico, così da poter decontestualizzare ogni suo pensiero fino a renderlo forma pura. Bello. Quella sera gli tornò in mente la scena di un libro che aveva appena finito di leggere. Due transessuali e una ragazza orrendamente sfigurata che, dalla cima della torre di Seattle, lanciavano verso la città addormentata dei pensieri scritti su delle cartoline convinti, così facendo, di lanciare messaggi ad un futuro non troppo prossimo. In particolare gli venne in mente la cartolina scritta dalla ragazza orribilmente sfigurata e letta dall'uomo ora quasi donna -ah, se non fosse stato per quel maledetto attimo di ripensamento appena prima della vaginoplastica- che recitava "Niente di me è originale. Sono il risultato dello sforzo di tutti quelli che ho conosciuto".
"Cazzo" pensò "se fosse vero io che cazzo camminerei a fare la sera avanti e dietro per questi stramaledetti vicoli! Si, ok, magari sarà pure vero che tutto quello che penso sarà già stato pensato e scritto da qualcun altro, ma se non lo so non vale. Anzi, mi farebbe proprio piacere ritrovare un giorno un mio pensiero pari pari su qualche libro di Voltaire o su un qualche romanzo che non ti aspetti. Mi gratificherebbe non poco". Così continuò a pensare, ma in effetti ogni pensiero che sviluppava era simile, o per lo meno si avvicinava molto, a cose che aveva già sentito o letto nei vari film, libri, talk-show televisivi o in qualche puntata di una qualche serie. "E che cazzo" si disse a bassa voce "non è che se prima penso una cosa e poi mi viene in mente quando e dove l'ho sentita vuol dire che io l'abbia copiata. No. La sfigurata continua a non avere ragione. Ma forse se non avessi sentito o letto tutto quello che penso forse non mi verrebbe affatto da pensarci. Voglio dire, se non avessi mai visto il Grande Lebowski non mi verrebbe mai da pensare a quanto sarebbe meraviglioso svegliarsi alle due del pomeriggio con un White Russian che aspetta solo me. Comunque la sfregiata continua a non avere ragione. In ogni caso gli scrittori, gli sceneggiatori e le persone che sento parlare in televisione non sono miei conoscenti. O almeno io non ritengo miei conoscenti persone che non ho mai visto in faccia o visto scrivere o entrambe le cose contemporaneamente. Però a pensarci bene se mi sono appassionato a quel film piuttosto che a un altro forse, e dico forse, è perchè qualcuno che conoscevo bene me lo aveva consigliato più volte. In effetti ho letto tanti libri spinto da discorsi rivelatisi interessanti fatti al bar con gli amici. E va bene, forse la ragazza deturpata alla fine ha ragione...certo però che non avere la mandibola, la saliva che ti scende direttamente lungo il collo, non poter parlare...che vita di merda".
Perfetto, ora il suo cervello era caldo, poteva partite. Come bisogna fare per le macchine quando la temperatura è troppo rigida. Una serata di flussi ininterrotti di pensieri lo aspettava. Intanto le gambe andavano. Non aveva gambe particolarmente potenti o robuste, ma nonostante tutto erano molto agili e, accidenti, sapevano il fatto loro. Stancarle era molto difficile per qualunque salita. Magari risultava più facile tagliargli il fiato, ma le gambe, di quelle non se ne parlava. "Come un Costante Girardengo....No. Questo è un libro di merda. Come cazzo mi è venuto in mente adesso John Frusciante è uscito dal gruppo? Non ripensavo a quel libraccio da almeno sette anni. Certo però che se lo leggi da sedicenne non ti sembra proprio la cazzata che è. Poi vuoi mettere con le zozzerie per ragazzi che girano oggi. Uno su tutti: Moccia. E già, la mediocrità collettiva redime tutti. Evvai."
Continuò a camminare e a pensare comtemporaneamente per un bel pò di tempo. "Certo che stasera sono in forma. Via, l'ultima sigaretta e poi si prende la strada verso casa. Ma dove cazzo ho messo l'acc". Si fermò di botto. Niente di grave, aveva solo pestato una merda. "A volte il destino ti manda dei segnali tutt'altro che impercettibili. E va bene. Me ne vado mio caro destino, ma solo perchè avevo già deciso di farlo, non perchè mi sia fatto spaventare da una cacchetta di cane qualunque. E' quindi una mia scelta. Vuol dire che questa sigaretta invece di spingermi in avanti mi accompagnerà indietro". Girò di scatto e si buttò dentro il vicolo che avrebbe usato come scorciatoia per tornare a casa. Ormai conosceva quelle stradine e quei vicoli scuri così bene che avrebbe potuto farli anche da ubriaco, cosa che in effetti capitava piuttosto spesso. Nonostante tutto quello che si dice in giro dell'alcol nessuno può negare che la sbornia sia un buon training per imparare strade nuove. Ricordarsele è un altro discorso, ma quando la mattina ti ritrovi nel tuo letto vuol dire che in qualche modo ci sei arrivato. Poteva attraversarli correndo, poteva attraversarli sovrappensiero o ascoltando musica, in ogni caso non si sarebbe mai perso. Anche perchè l'unica cosa che cambiava in quei vicoli scuri era la disposizione delle deiezioni canine. Arrivò davanti il portone di casa e cercò le chiavi nella tasca sbagliata. Un errore che commetteva sempre. A volte sembrava farci apposta, come se volesse infastidire un improbabile osservatore. Prese le chiavi, le infilò nella fessura e si bloccò di nuovo. Questa volta niente merda. Solo che il suo cervello era solito finire ritornando al punto di partenza. Gli ritornò in mente la scena dei trans sulla torre di Seattle, in particolare un'altra cartolina che l'allegra combriccola di cui sopra stava per gettare verso il futuro. Questa volta la cartolina era stata scritta dall'uomo che voleva essere donna e letta dall'uomo quasi donna. Diceva "Quand'è che il futuro è passato dall'essere una promessa a essere una minaccia?".
Sbuffò, fece un sorriso amaro che rivolse a nessuno se non alla porta. Non pensò niente, non era necessario in quel momento. Fece girare la chiave e lasciò la porta chiudersi alle sue spalle.
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Serie

Leggevo che l'unica vera differenza fra l'intelligenza umana e quella animale risiede nel senso dell'umorismo che a quest' ultima manca.
Sarà mica per questo motivo che qualsiasi cane sarebbe in grado di recitare in Un posto al sole mentre solo un vero attore potrebbe farlo in Boris?
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Del satanismo e di qualunque cosa significhi

Dì la verità caro lettore. Hai letto il titolo e hai pensato a un gruppo di uomini incappuciati, con strani ciondoli appesi al collo, in una grotta intenti a sgozzare bestie innocenti. Ma sta pure tranquillo, io sono troppo pigro per fare queste cose, già da bambino non avevo voglia di svegliarmi alle 10 la Domenica per andare a messa figurati se ho voglia adesso di non andare a dormire per arrampicarmi in mezzo ai boschi e cercare la grotta giusta. E poi dove cazzo lo trovo un capretto alle due di notte?
Se invece la lettura del titolo ti ha restituito un'immagine di un essere con il busto di uomo, le corna e le zampe di una capra, decisamente incazzato e dalla carnagione rossastra sei ancora fuori strada. Sappi che quello che ti ha fatto vedere il tuo cervello si chiama satiro, è un animaletto del cazzo che accompagna Dioniso in giro per i boschi, ma che nessuno si incula perchè è molto meno figo dell'altro. Ed esiste solo nella mitologia greca. Smettila di ascoltare il power-metal per favore.
No, io ti sto parlando di satanismo, cioè dell'esaltazione dell'uomo, ma forse è meglio che a spiegarti cosa significhi sia questa bambina.

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Generazione D

Non mi riferisco nè ai giovani di Seattle degli anni novanta nè ai liceali italiani odierni con la frangetta da una parte. Mi riferisco semplicemente a tutti i cinquantenni che mi capita di vedere in giro e con cui mi capita di avere a che fare. Gente che è preoccupata dalla vacuità della mia generazione e dal suo disinteresse e disprezzo verso tutto quello che ha. Chi legge i miei post sa che non nutro molta simpatia verso i miei coetanei in generale, ma questo non significa che io sia disposto a subire passivamente accuse e ingiurie che non sento di meritare.
Quello che mi fa più incazzare è che le persone che mi (ci) accusano più o meno continuamente di troppa mediocrità sono le stesse di Trenitalia, Alitalia, Fiat, Parmalat e Cirio solo per citare i maggiori insuccessi della generazione che ha fatto il sessantotto in pausa pranzo poi tutti in ufficio a timbrare il cartellino.
La gente che mi accusa di essere bravo solo a leggere i miei "giornaletti", a giocare con il computer e la chitarra e criticare tutto e tutti. Esatto signori, io critico. Io critico perchè denigrare è tecnica vostra. E' TECNICA VOSTRA.
La generazione de "i giovani di oggi non sono più quelli di una volta", de "andate a lavorare delinquenti" e de "non si dice negri, ma persone di colore" finchè ognuno resta a casa propria. La stessa che si gratta il culo durante le quattro ore di lavoro quotidiane negli uffici della pubblica amministrazione, pensando a quando sarà in pensione a 50 anni, e poi mi dice di rimboccarmi le maniche perchè nella vita niente è gratis.
Grazie a voi nel mio futuro non ci saranno più nè petrolio nè fonti di energia alternative nè ozono.
In compenso troverò un mare di debiti che io e i miei amici nullafacenti ventenni non abbiamo mai contratto e nonostante questo saremo costretti a pagare. Troverò anche una busta paga ridicola, le cui trattenute serviranno a pagare la pensione a chi ha preso il mio futuro e ci ha pisciato sopra come fosse il più comodo dei cessi, ai massoni, ai parlamentari, a francescocossiga che a questo punto credo sia uno di quegli esseri immortali che vive fuori dal tempo e che quindi non ci toglieremo mai dai coglioni
Troverò un sacco di ex-commercialisti e imprenditori falliti che terranno corsi di meditazione interiore e/o trascendentale, conciati come a carnevale per dimostrare il loro disprezzo verso la cultura occidentale che, all'improvviso, ai loro occhi appare ora vuota. Come se qualcuno avesse rivelato loro le coordinate esatte del Sacro Graal. Santoni improvvisati con la funzione di perpetrare lo stereotipo del male come entità astratta e maestosa invece di permettere a tutti di identificarlo in quello che veramente è: burocrazia, meccanismi e automatismi imposti dalla società che avete creato.
Siete la generazione del default, del qualunquismo, della misericordia e del perdono arbitrario, dell'ipoteca sulla casa e sulla villa al mare ma con il suv in garage.
Siete, infine, la generazione che ha fatto fallire il mondo.
Spero ve lo ricorderete ogni volta che mi guarderete negli occhi, ogni volta che sarete sul punto di vomitarmi addosso la vostra ennesima filippica sui veri valori della vita copiata dall'ultima puntata dell'ultima soap-opera melensa di turno.
Vi odio tutti.

P.S. So che sto generalizzando ed è sbagliato, ma provate voi a discutere e a trovare le argomentazioni giuste per difendervi da un ammasso di carogne semiartificiali che se va di lusso hanno la terza media. Vivo in un piccolo paese dove la mente della gente è aperta quanto una finestra sigillata, in particolare quando si parla di soldi.
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Visible monsters

Sto cercando un libro. Per questo prendo la macchina e mi dirigo nella città vicino. Giro tutte e quattro le librerie che ospita la città, ma niente.
In tre librerie non lo conoscono, dalla reazione del commesso capisco anzi che egli non abbia mai sentito parlare dell'autore. Considerando pure che il titolo del libro è in inglese (titolo di due parole...DUE parole cazzo), apriti cielo.
Nel quarto negozio conoscono il mio autore. Il tizio con il quale sto parlando mi giura anche che è uno dei suoi scrittori preferiti e che ha letto entrambi i suoi romanzi. Strano perchè il resto del mondo è pronto a giurare che ne abbia scritti nove. Comunque di pronunciare correttamente il titolo del libro non se ne parla neanche qui, sempre due cazzo di parole, ma almeno ci siamo capiti al primo tentativo.
Quello che accomuna tutte e quattro le librerie sono le pile enormi dei volumi dell'ultimo prolasso intestinale dei vari brunovespa, l'Italia...qualcosa...diversa, e federicomoccia3msc, Amore 14. Inoltre l'ultima edizione da 150 euro in pelle umana e avorio de labibbia e l' ennesima fatica di Danielle Steel. Non conosco Danielle Steel, in effetti leggere il suo nome non mi aiuta neanche a capire a che sesso appartenga, che sia donna?...Danielle...elle...forse si, ma data la quantità di scritti che produce mi viene quasi il sospetto che se ne aprissi uno a caso potrei trovare scarabocchi e disegnini con la sola funzione di giustificare la presenza di una copertina, tutto sommato elegante, che a sua volta servirebbe per far fungere il libro da soprammobile. Ecco, i soliti insulti scontati a dei poveracci che risultano troppo facili da colpire dirà il lettore. E invece no. Alla vista di questi libri il mio unico pensiero è coerenza. E si perchè una società alla fine della corsa ha bisogno di simboli appropriati.
Mentre torno a casa comincio a pensare che è inutile difendere la cultura in un paese che non ne ha più e fa di tutto per rigettare la poca che gli è rimasta. E detto da uno che legge il numero minimo di libri, tra l'altro di dubbio gusto, che serve a restare appena sopra il tasso di analfabetizzazione annuo è piuttosto grave.
Quindi forse ha ragione la Gelmini perchè prima arriveremo allo sfascio totale e prima potremo ricominciare daccapo.
Occhei è solo una cazzata, ma come tutte le cazzate si avvicina molto all'illuminazione.
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Screamers


Quello che non ho capito è il discorso di Francesco Storace nel quale si è definito un democratico non antifascista. Partendo dalla sua definizione è quindi possibile pensare che egli sia, almeno un po', ma solo un pochino, fascista.
Cioè, è un'ipotesi che non può essere esclusa.
Come fa un fascista ad essere democratico?
Ora, Storace riesce a dichiararsi nello stesso discorso contrario all'ingresso della Turchia in Europa.
Il motivo, almeno quello ufficiale, del veto imposto dalla Ue alla Turchia è il mancato riconoscimento, a 93 anni di distanza, del genoicidio degli armeni perpetrato dallo stesso governo turco.
Perchè un fascista dovrebbe schierarsi contro un paese fascista?

"In a world of unspoken politics, i think that we all should be screamers". (Serj Tankian)
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(Ri)Scoperte

Appena prima di addormentarmi mi scopro a riflettere su quanto poco tempo io abbia ultimamente per riflettere. In realtà questa cosa mi piace da morire.
Primo, perchè così riesco a non molestare il mio cervello ogni cazzo di minuto con le mie paranoiche elucubrazioni.
Secondo, perchè in questo modo, quando decido di concedermi ai miei pensieri, essi cominciano a colpirmi velocissimi in rapida sequenza come frecce scagliatemi in faccia da un punto inarrivabile. Senza respiro. Una pura scarica di adrenalina. Bello.
Il risultato è un pensiero più nitido, fluido e diretto. Soprattutto meno filtrato e indebolito dalle mille insicurezze che mi accompagnano più o meno continuamente.
O forse è solo il segnale inequivocabile mandato dal mio cervello per farmi capire che è giunta l'ora di spegnere l'interruttore.
Discreta notte a tutti.
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29/10/08h10:46

Ricordati per sempre questi numeri, cane cui mi sono già rivolto nel precedente post, come fai per il tuo codice fiscale. Queste sono le cifre che segnano la sconfitta del tuo proporre prima di agire. Del tuo essere contro azioni fini a se stesse.
Sono le cifre che segnano la misura della tua vigliaccheria.
Ora prendi il bel libro rilegato che stai leggendo per il tuo prossimo esame e vattici a pulire il culo.
Però ricorda, lurido arrivista, che stavolta non hai vinto neanche tu.
Spero che un giorno tu debba essere costretto a spiegarlo a tuo figlio.
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Ti presenti in giacca, camicia sbottonata quel tanto che basta da mostrare appena il petto villoso, pantaloni attillati, mocassini eleganti e barba di due giorni che fa tanto Sergio Muniz. Eppure sei brutto lo stesso.
Hai l'occhiale da sole firmato appoggiato alla testa anche se il tempo promette solo scrosci violenti.
Mi dici che l'odio non è la risposta, che manifestare non va bene perchè bisogna rispettare le persone che non sono d'accordo. Non riesci a dirmi niente in più di quello che potrebbe fare un bambino di 12 anni. La profondità della tua critica mi commuove.
I tuoi discorsi sono solo delle prove tecniche di trasmissione per il monologo che proporrai al prossimo comizio della gioventù veltroniana, cerchi di nasconderlo usando paroloni, ma è troppo evidente. Ci credi degli scemi e questo è un grave errore.
La tua risposta a tutto è un aperitivo al bar dove si ascolta del jazz, preferibilmente live che fa tanto chic, a parlar male dei libri della Fallaci o delle dichiarazioni di Berlusconi, poi tutti a cena fuori.
La notte ti accarezza. Bravo.
Probabilmente hai anche visto tutti i film di Pasolini, ma non li hai mai guardati. Neanche io l'ho fatto e proprio per questo evito di citarlo.
Più parli e più capisco che incarni tutte, ma proprio tutte, le tendenze che mi fanno venire voglia di cospargere il pianeta di napalm. Scommetto che coltivi pure qualche pratica new age credendo di aver scoperto la verità.
Rivendichi la necessità di essere tutti uniti per far sentire una sola voce, l'unione fa la forza. Che non si tratta di essere bandierine, solo di fare numero. Che non si tratta di essere bandierine.
Manifestaci tu con gli eversivi di cielle, io mi rifiuto.
Adesso stammi a sentire merda: non ti voglio al mio fianco nella protesta perchè io sto difendendo il mio diritto allo studio e la tua cultura per sentito dire la pretendo fuori dai colgioni; voglio urlare perchè desidero ancora un futuro, non lo pretendo certo scintillante, uno qualunque mi va bene e nel mio futuro non ti voglio. Quindi vattene pure affanculo con i tuoi amichetti tanto alternativi con la macchina del papi e i tuoi volantini firmati Udu.
Siete solo cazzi pieni di piscio e considerate che mi costa una fatica enorme aver dovuto citare quel saggio uomo che era mio nonno per definire delle nullità come voi.
Mi fa male pensare di aver messo a vostra disposizione la casa che abitavo fino all'anno scorso per le riunioni del partito. E sono certo che c'è qualcuno in giro che sente i miei stessi crampi allo stomaco per quest'ultimo motivo.
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This song has been brought to you by a falling bomb


You make believe that nothing is wrong until you're cryin'.
You make believe that life is so long until you're dyin'.

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Membrana

E cambio rotta, cambio forma e cambio dimensione
perchè se guardo bene in fondo vedo la ragione,
la ragione è sempre quella e non è mai cambiata,
non è mai stata un bluff, fin dalla prima partita
sono sempre e solo io a giocare a carte scoperte
e ad ogni offesa subita divento più forte,
anche se cado mi rialzo e sono pronto a reagire
perchè non posso respirare

Brucio la mia anima.

Senza tregua, senza sosta, piano il cerchio si stringe
l'orizzonte che scompare un pò nel cuore mi piange
alzerò ancora il volume e farò molto rumore
e poi più forte suonerò per non sentire il dolore.
E' questo senso d'oppressione che mi porto addosso
o forse sono io che non sono più lo stesso,
comunque sia ciò non importa, smetterò di pensare
perchè non posso respirare

Vendo la mia anima.

Sono sempre e solo io che riesco a farmi del male
non veder le cicatrici è la mia funzione
dentro al cerchio claustrofobico respiro a fatica
perchè l'aria è troppo densa e troppo scura
e sbatto la mia porta in faccia al grande fratello,
non posso più tornare indietro neanche a volerlo
e porto sulla testa una corona di spine
ma non sono nè cristo nè re,
io vendo solo parole.

Sono stanco di aspettare
perchè sebbene non lo voglia
riesco a far del male
e sono stanco di sentir parlare di padroni
possiamo tutti respirare a pieni polmoni.
E so solo che posso disubbidire
e so solo che posso disubbidire
e so solo che voglio disubbidire.

Grande sarà la nostra fragilità,
ma senza dubbio saprò
resare in gioco però
c'è che non riesco a capire cos'è che fa così male
c'è che non riesco a fermare questa mia voglia di odiare.

Lungo il cammino non conosco mai sosta
mi guardo alle spalle ma guardarsi indietro
certo non basta a capire
quali desideri avrei dovuto bruciare
e quali invece avrei dovuto comprare.

Attento, prendi la mira e cerca di non sbagliare
perchè ho tanto, troppo, fuoco da offrire.

Le mie bugie si sono divise in due
hanno convinto anche me
per un pò.
Il mio silenzio è stato un triste racconto.

Siamo noi le cavie fatte per analizzare
i durevoli effetti del signore,
pretendo che almeno dio sia sincero
e coloro sogni in bianco e nero.

Vivo nella membrana
è questa la mia tana.
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Sei

Una riflessione estemporanea.
Mi capita di tornare a casa dall'assemblea nell'aula occupata di fisica della mia università dove si stava parlando della riforma già legge della scuola. O meglio, di come poter manifestare al meglio un dissenso diffuso. In particolare si parlava di passare dalla fase della rappresentazione del conflitto alla fase del conflitto, dal chicchierare all'agire. I soliti discorsi della sinistra direte voi, belli e profondi con le classiche citazioni di Schopenauer, che non portano però mai a nulla di pratico . Avete ragione, infatti me ne sono andato. Il punto è che arrivo a casa, decido di cucinarmi un piatto di pasta e accendo la televiosione.
Porta a porta. Un manipolo di geni del calibro di pupo, marisa laurito e klaus davi con i suoi completi disegnati da Topo Gigio, guidato dal mai abbastanza disprezzato bruno vespa, è impegnato a discutere su come ognuno di loro avrebbe speso la vincita di 100 milioni collegata al sei del superenlotto.
Il punto è che qualcuno dovrebbe spiegare, in un programma di informazione, perchè i milioni che lo stato incassa ogni settimana con i biglietti del superenalotto non potrebbero essere investiti, che sò?, nella scuola per esempio.
Qualcuno dovrebbe spiegare perchè marisa laurito dice che con 100 milioni non puoi comprarti la salute. Ma soprattutto perchè a marisa laurito sia ancora permesso di parlare.
Il punto è che qualcuno, porcoddio, dovrebbe impedire a questi programmi di regime di andare in onda.
Per favore compriamo 2 vagoni di AK47 e riapriamo i lager.
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Un minuto per sempre

Mi è capitato di vedere una scena bellissima oggi. Un bambino, non troppo sicuro che le sue gambe lo avrebbero portato a destinazione, spinto dalla fame a combattere la fatica tremenda di reggersi in piedi, lottava per raggiungere la madre seduta sulla panchina che custodiva una montagna di cioccolatini. Questi ultimi avevano pensato erroneamente di essere sopravvisuti ad un altro dei propri giorni tutti uguali. Invece no, ora erano solamente dei bip sul radar di un bambino affamato che aveva appena giurato a se stesso che, per dio, li avrebbe presi.
Il giovanissimo protagonista e la sua ingenuità caratteristica non avevano però fatto ancora i conti con il destino che è infame e si sa.
Arrivato al tavolo infatti sbatte la sua soffice testolina contro lo spigolo della panchina di ferro, duro come la vita che lo attende.
Il destino oltre che essere infame usa esprimersi per metafore, ma questo il bambino lo capirà fra più o meno 20 anni.
Insomma, il marmocchietto cade, prova a rialzarsi, ma niente. Non ce la fa. Ma non piange, tenta e ritenta, concentrato al massimo sull'obiettivo. Ancora niente. Ogni fibra del suo piccolo corpicino è tesa, ma non basta.
Il destino oltre che essere infame ed esprimersi per metafore ha il brutto vizio di vincere sempre. Ma per capire questo il bambino impiegherà meno di 20 anni. Naturalmente il piccolo eroe è un empirista. La sua mente istintiva e primordiale non viene neanche sfiorata dall'idea che possa esistere un ordine superiore che gli stia impedendo di completare il suo piano. Usa la sua razionalità. Elabora un metodo alternativo. Rimane a terra e prova a trascinarsi a gattoni fino alla panchina, la raggiunge e solo allora si tira in piedi per agguantare il bottino.
Il destino degli empiristi è ancora più beffardo, quando si sceglie di usare solo la forza della ragione e si viene sconfitti non si hanno alibi.
Infatti la madre gli toglie i cioccolatini dalle mani, lo prende in braccio e comincia a pulirgli i pantaloni che ha sporcato gattonando a terra.
"Maledetto ordine superiore, mai una volta che si faccia i cazzi suoi" ho pensato assistendo allo svolgersi dei fatti. Chissà invece cosa avrà pensato il bambino giunto così vicino alla propria preda.
Un minuto. Ecco quanto è durata ad occhio e croce tutta la storia che vi sto raccontando. Un minuto che sintetizza l'impegno, la fatica e la sconfitta di tutta una vita. Di ogni vita.
Un minuto per sempre.
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Each one has got his own personal jesus


No, è solo per dire che la differenza è data dai 2000 anni trascorsi. Insomma se i crociati avessero avuto degli m-16 e degli aerei da dirottare forse le affinità sarebbero state più palesi.
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Take me somewhere nice

Non smettiamo mai di cercare il nostro scopo sulla terra. Il fatto è che non vogliamo arrenderci all'idea di essere qui per spendere i nostri giorni uno dopo l'altro fino alla fine e basta. Allora cerchiamo consolazione in un dio. Ma egli, come diceva Voltaire, "è un commediante che recita per una platea che ha paura di ridere". E se alla fine, stanco di non ricevere appalusi e abbandonato dal suo pubblico dovesse cominciare a sentirsi solo e perso anche lui? E se si rivelasse debole anche colui che rappresenta l'ultima speranza di chi non ha più speranza? Possiamo allora convincerci che sia la scienza il nostro scopo ultimo. Progredire per vivere sempre più a lungo e sempre meglio. Ma tutto si basa su degli assiomi indimostrabili, presi per buoni. Certo le case sembrano stare in piedi e gli aerei sembrano volare, ma per quanto ancora?

Il punto cruciale è che ognuno di noi tende a costruirsi delle certezze su fondamenta troppo fragili ed evanescenti. Su queste cerchiamo poi di trovare risposte assolute, in grado di assicurarci la felicità o almeno di lenire il dolore.

La cosa che ci spaventa di più è arrivare a capire che alla fine potrebbe non esserci nulla, nessun premio e nessun vincitore. Che il fine ultimo della vita potrebbe essere solo il più banale e scontato: la morte.

"Every breath makes me closer to my last".


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The kill

I am anarchist
An antichrist
An anorak
I am atheist
An acolyte
An accidental
I am eleven feet
Okay, eight
Six foot three
I fought the British and I won

I am a rocket ship
A jet fighter
A paper airplane

Say what you will
I am the kill
The only thing that keeps you really truly safe from being real

I have a tendency
To exaggerate
Just a little bit
I am a plagiarist
Apologist
A lawless calculator

I am optimist
A closeted
Misogynist
I fought the British and I won

I have a wishing well

a living will

a magical eight ball


Say what you will
I am the kill
The only thing that makes you real
Say what you will
I am the kill
The only thing that makes you real truly safe from me

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dARi

Giunti alla loro seconda fatica mi chiedo se i dARI siano effettivamente solo degli sfortunati.
La domanda è: siamo così sicuri che non possa trattarsi di una sottile e raffinata provocazione? Cioè scegliere di essere per sempre fuori posto.
Con quel look sospeso fra metal e punk a simboleggiare un cambiamento mai completato, un continuo giungere ad una forma stabile che non arriva mai.
Con quel linguaggio minimale tipico di una società che necessita di annullare i tempi di comunicazione, scarnificato nella forma e umiliato nella grammatica, tuttavia più giocoso nell'aspetto con un preciso, quasi scientifico, alternarsi di minuscole e maiuscole. Via il congiuntivo, via il condizionale, via il passato remoto, via strutture linguistiche pesanti, la comunicazione è veloce, simile all' augh dell'uomo delle caverne. Una necessità, un istinto. Essere per sempre fuori posto cercando un posto nel mondo, cercando un posto nel fondo. Abitare un luogo disegnato da Tim Burton e costrutio da un cyborg, con quel tratto tanto dark quanto romantico, con evidenti toni decadenti, dove analogico e digitale si fondono perfettamente.

Non so voi, ma io la rivendicazione la sento forte e chiara: "Ci avete fatto crescere con la Corrida di Corrado prima, e con i programmi di Teo Mammucari poi? Ci avete lasciato credere che bisogna essere dei fenomeni da baraccone per essere qualcuno? Bè, eccoci qua!"
E poi, a pensarci bene, 'sti emo non avranno solo olive denocciolate in testa. Insomma, Jared Leto l'abbiamo visto tutti in Requiem for a dream, non dico mica che abbia scritto lui scenografia e dialoghi, anche perchè il film è tratto da un romanzo - mi pare - ma non mi sembra di aver visto recitare un cane.
In realtà mi serve solo una scusa per non studiare. I dARI fanno cagare a spruzzo. Non perchè io non li capisca, ma perchè fanno cagare a spruzzo.

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Alla fine eccoci

Finalmente ce l'hanno fatta a farci cambiare il modo di pensare. A farci pensare di essere sempre delle vittime indifese e a non essere più sicuri nemmeno in casa nostra. Non credevo ci saremmo arrivati così presto, ma oramai ci siamo. Il problema, quando per risolvere problemi di ordine pubblico persone normali chiedono l'intervento dell'esercito, esiste ed è grave.
Come il bambino a cui viene rubato il gelato dal bulletto di turno che corre dalla mamma a piangere. Solo che qui la mamma è armata fino ai denti e non ha intenzione di non fare male a nessuno.
Nè polizia, nè carabinieri, nè guardia di finanza, cazzo questi vogliono l'ESERCITO, l'occupazione militare, vogliono il Kosovo nella piazza sotto casa.
La guerra civile non mi è mai sembrato il modo migliore per tornare a dormire di notte, né per sentirmi sicuro.
Mia madre me lo diceva sempre che guardare da bambini troppi cartoni animati giapponesi e troppi telefilm americani fa diventare violenti. Mia madre è d'accordo nel chiamare l'esercito se delle persone bivaccano davanti casa sua.
Hai dei ragazzi sotto casa che passano la serata bevendo e fumando? Fanno chiasso? Chiama l'esercito, fai occupare la piazza. Adesso hai 100 militari che sborbottano per il turno di notte e 2 carri armati cingolati, di ultima generazione ma ancora non proprio silenziosi, che girano per il quartiere. Ora dormi bene e sentiti felice. Poi per favore non svegliarti più.
E se mi trasferissi in un bell'appartamentino affacciato su piazza San Pietro e la domenica mattina volessi dormire?
Non ricordo l'ultima volta che l'esercito è stato mandato in Sicilia a fermare azioni mafiose o a Napoli a bloccare le sparatorie su strada della camorra. Non lo ricordo neanche nel '97 dopo il terremoto.
Nella nostra testa viviamo già in uno stato militare.
Un giorno (lontano?) potrebbe capitarmi di buttare una cartaccia a terra e subito vedermi puntato contro un m-16!
Eccoci alla fine.
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If i won't be back in 5 minutes call the pope

Grazie alla televisione sono venuto a conoscenza dell'esistenza di una delle gnocche più gnocche che io abbia mai visto in 24 anni di vita. Non ho idea di come si chiamasse quella creature perfetta che è apparsa per un attimo, come tutte le visioni, in tv. Mi pare di aver sentito che fosse lituana e mi è venuto subito in mente quello sputo di terra di paese. Sputo di terra con un tasso di alfabetizzazione informatica tra i più alti al mondo e uno dei governi più giovani del nostro pianeta. Anche un'ottima tradizione di cestisti per completezza di cronaca. Null'altro penso. Sapete cosa vuol dire questo? Vuol dire avere una speranza. Che poi nascano anche delle gnocche del genere certo non guasta. Poi spengo la televisione, perchè il servizio più interessante della giornata è appena finito, e di colpo mi ritrovo nella mia Italia.

L'impatto è effettivamente tremendo. Certo la modesta metratura e la scarsa mobilia della mia cucina non aiutano i sensi nella percezione di un qualche cosa di confortante.

Ma torniamo a noi: nonstante tutti i pipponi di Montezemolo sul made in Italy che rischiano di convincerci veramente di essere un popolo creativo, siamo persone aride come una duna di sabbia, profonde come pozzanghere e ignoranti come bestie. Tanto per dire, io ho scoperto solo da un paio di settimane che "qual è" va scritto senza apostrofo. E ci ho messo 24 anni. Siamo famosi per essere il popolo che parla il peggiore inglese al mondo, tranne gli inglesi. Siamo famosi per esportare criminalità sia in forma organizzata sia in forma di inciviltà del turista medio che va a sfogare le sue frustrazioni all'estero. Abbiamo un sacco di problemi politici, economici, sanitari, di istruzione, Federico Moccia, culturali, di giustizia, Fabrizio Corona.

Federico Moccia sta scrivendo o ha appena finito di scrivere (spero che per voi non faccia differenza) il suo ultimo insulto alla letteratura. Sarà un grande successo commerciale, gli chiederanno di girare un film tratto dalla sua nuova fatica e io sarò costretto ancora una volta a farmi uscire il cibo dalla bocca.

Fabrizio Cororna. Qualche tempo fa Studio Aperto raccontava la storia di un noto imprenditore di abbigliamento "giovine" caduto in disgrazia per colpa della cocaina. Cioè, non per colpa sua, per colpa della cocaina. Come se un bel giorno si fosse presentata a casa una figura umanoide formata da tale sostanza urlando "tira fuori tutti i tuoi fottuti soldi o ti impallino". Comunque, per la sua riabilitazione ha scelto un look che mi ricordava qualcuno: capello lungo rigorosmanete ingellato, raccolto dietro con tanto di ciuccetto, e una barbetta incolta che fa tanto dandy. Mi ricordava Fabrizio Corona appunto, il paladino di chi risorge dalle proprie miserie.

Mi manca terribilmente Gianfranco Funari.

Nonostante questo non riesco però ad invidiare la vita del lituano medio. D'accordo non so in che condizioni effetivamente possa vivere un lituano medio, ma io sono un mantenuto all'università, con poco liquido da spendere, ma pur sempre un vitellone. Entrambe le voltr in cui sono andato a rinnovare la mia carta d'identità, alla domanda professione la risposta è stata la stessa, un incerto e claudicante "Mmm....studente...".

In effetti non posso lamentarmi troppo, insomma di gente che muore di fame non ne conosco, di gente sulla soglia della povertà ben poca a dire il vero. Ma allora come si spiega tutto questo? E' un interrogativo vertiginoso come direbbe Massimo Coppola, e in effetti lo dice, ma proprio mentre ci stavo pensando sono riuscito a capire. A capire come mai pur essendo il peggior popolo che io conosca sotto tutti i punti di vista riusciamo a mantenere sempre una sostanziale decenza. E la risposta è nella domanda che segue: come abbiamo fatto a vincere 4 mondiali e soltanto 3 palloni d'oro?

Mi rimane un sorriso pensando che se avessi consegnato questo breve scritto in un eventuale tema ai tempi del liceo, la mia professoressa di lettere Maria Cristina, da sempre tenace sostenitrice della nostra madre patria e della razza bianca ueber alles, mi avrebbe appioppato un bel 2 senza appello. "Pensiero avulso" o "involuto" avrebbe scritto più o meno ovunque.
Ma avrebbe almeno imparato che "qual è" si scrive senza apostrofo.
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Della politica e della trascendenza

Giorgio Gaber si chiedeva cosa fossero la destra e la sinistra. E' la famosa canzone il cui ritornello dice "L'ideologia credo ancora che ci sia". Sto leggendo un libro, molto interessante, che descrive in modo molto chiaro la differenza fra tali fazioni politiche. Voglio dirvi come.
Nel libro è scritto più o meno questo:

Un giovane entra in un McDonald's, ordina il suo pranzo, lo consuma. Si avvia alla cassa per pagare. Si accorge immediatamente che la cassiera sbaglia nel dargli il resto. Il nostro protagonista esce dal fast-food con 50 euro in più nelle tasche, contento e soddisfatto, per aver fregato una delle multinazionali più sputtanate della storia. Poi all'improvviso si ferma e pensa. Pensa proprio al fatto che, essendo una multinazionale, il McDonald's userà il suo potere di rivalsa sulla povera cassiera che magari stava anche pensando ai cazzi suoi in quel momento. Impietosito, in un raro momento di debolezza, il nostro onesto ragazzo medio torna indietro, raggiunge la cassiera e le rende i 50 euro.
E adesso finalmente il bivio. Se il nostro protagonista fosse di destra uscirebbe con un sorriso amaro, ma comunque un sorriso, perchè convinto di aver contribuito al corretto funzionamente del sistema.
Se il ragazzo forse invece un mancino, appena restituito il bottino si incazzerebbe con se stesso per l'avventatezza e la stupidità del proprio atto, prenderebbe un bicchiere di quelli in cui ti portano la Coca gigante da un litro e andrebbe al bagno a fregarsi tutto il sapone liquido possibile.

Ricordo che una volta mio padre fece una cosa simile. Al fregarsi tutto il sapone liquido possibile intendo. Eravamo in una città che galleggiava inerme sul confine tra la Bosnia e la Croazia. Era il 2000, Mio padre si è sempre dichiarato di destra. Valle a capire certe persone.
Comunque mi piacerebbe continuare da me il racconto. leggendolo infatti mi è sorta spontaneamente la seguente domanda: e se il nostro onesto ragazzo medio fosse stato un ignavo centrista cattolico, ciellino magari, come si sarebbe comportato? Per la par condicio faccio cominciare la sua storia dallo stesso bivio di cui sopra.

Il ragazzo sarebbe uscito dal McDonald's consapevole di aver fatto una buona azione. Consapevole pure che compiendo una cattiva azione non sarebbe comunque andato in rosso nel bilancio del giusto comportamento. Avrebbe a quel punto cercato una vecchietta al semaforo, le avrebbe offerto aiuto nell'attraversare la strade e l'avrebbe fatta stirare da un camion appena prima di arrivare dall'altra parte. "Compensazione è stata fatta" avrebbe pensato.
In realtà immagino che il nostro giovane e ignavo centrista non avrebbe fatto altro che intascarsi i 50 euro e tornarsene a casa fischiettando. Tanto la cassiera sarebbe stata ricompensata nel regno dei cieli per le sofferenze vissute come conseguenza dell'aver perso 2 giorni di paga. In quanto a lui, beh alla fine si trattava solo di denaro, un bene terreno ed effimero. L'oggetto della violazione non sarebbe rientrato nella giurisdizione dell'altissimo. Quindi tutti felici e contenti.
Sono anche riuscito a dimostrarvi come la par condicio modifichi effettivamente la realtà.
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Dilemmi

Ora di cena. Cosa cucino? E quale sarà la colonna sonora della mia creazione? Vediamo, con gli architecture in Helsinki andrebbe bene qualcosa di colorato e leggero...due pennette stracchino e rucola? Oppure St.Vincent? Allora due pomodorini sarebbero graditi. Se cambiassi genere? Mogwai, qui si va sul pesante, la preparazione richiederebbe pathos iniziale e una violenta esplosione finale...carbonara? Già, si scatena sempre qualcosa di mistico quando si prepara una carbonara. Tool o System of a down? Urge aggiungere calorie, salsicce! Le luci della centrale elettrica infine? Ovvero qualcosa che ti colpisca forte allo stomaco: parmigiana. Magari metto un po' di drum'n bass e per non danneggiare il mood industriale appena creato telefono al cinese qua vicino e mi faccio portare un pasto completo.
C'è senza dubbio alcuno uno stretto legame tra stato d'animo, musica e oggettive necessità dell'organismo. Non mi va di scandagliarlo. In fondo ogni uomo è solo di fronte alle proprie scelte.
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Anatomia del grigio

Avete presente la serie televisiva ambientata in un ospedale? La versione triste e piatta di Scrubs, ce l'avete presente?
Dài, quella i cui protagonisti sono: una quarantenne ancora piacente, un bianco americano capelli lunghi-al-punto-giusto e barbetta incolta, una ragazza dai tratti orientali (se dicessi musogiallo sarei politicamente scorretto) e un chirurgo afro-americano (se dicessi negrone sarei ancora politicamnete scorretto).
Quella in cui il negrone si sbatte la bruttona musogiallo che a sua volta deve sbattersi il doppio degli altri per arrivare di ruolo, e proprio a causa del suo handicap razziale. Quella che rappresenta i quattro tipi piu' canonici della società americana che si muovono su dinamiche relazionali banali e scontate. Proprio quella. Avete capito ora? No? Proprio no?
Che culo.
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E non capisci gli incubi dei pesci rossi

Un pezzo di bravura che fa riflettere sulla misera, o forse no, dei pesci rossi, animali con la memoria di 15 secondi. Adesso vi spiegate perchè riescono a girare per la loro boccetta in modo così frenetico senza stancarsi mai? Una volta esplorato l'esplorabile, la memoria se ne va in pappa e bisogna ricominciare da capo.
Va a vedere che aveva ragione Leopardi a dire che la nature non è poi così gentile.
La vera domanda é: riscoprire se stessi ogni 15 secondi è davvero un evento gioiso?

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Deca-dance

Un gioco di parole, una danza, un movimento, un'immagine triste e anche una bellissima canzone. E così ritorno a scrivere, anzi, come terrebbe a precisare Hank Moody, a bloggare, perchè scrivere e soprattutto saper scrivere sono cose diverse che a me, in tutta onestà, non appartengono.
I segnali sono ovunque, dall'avvento della protolingua 2.0 al tamarresimo come unica possibile affermazione ed espressione dell'essere. Mi ricordo che per misurare chi aveva il cazzo piu' lungo si usava il righello, qualcuno elencava i poteri della propria divinità al massimo, oggi sembra invece che si debba guardare l'elaborazione della propria auto, o del proprio apetto se il soggetto in esame non si è ancora completamente liberato della pubertà.
Un eterno pimp my car-pimp my life.
Senza parlare della cultura sempre in voga della ribellione conforme, eversione prodotta serialmente che passa da magliette attillate-argentate-dorate che risultino visibili da almeno un paio di centinaia di metri a pettinature ancora piu' ridicole.
Qualche parola buona da spendere naturalmente ce l'ho anche nei confronti del capitalismo, cheha deciso, dopo 200 anni di monopolio nel campo dei sistemi possibili, di aspettare la mia fottutissima laurea in Economia per crollare. Grazie di cuore. 
Piu' di tutto pero' è la paura del diverso che alimenta la danza, paura di non riuscire a decifrare l'altro con i codici che siamo soliti usari, con i celeberrimi "2 pesi e 2 misure" con i quali la retorica ha fatto danni incredibili negli ultimi 30/40 anni di storia.
Così capita di dover vedere la destra neonazista ritornare a contare qualcosa in Austria, ma, ancora peggio, gente che ritorna ad ascoltare i preti come se avessero qualcosa da dire.
Si, dico peggio, infatti tra nazismo e chiesacattolica (forse non tutti riusciranno a cogliere la differenza e a volte neanche io)dovessi scegliere preferirei il ritorno di Hitler, perchè le catene è meglio averle ai polsi che al cervello, tanto per citare un amico che odia le citazioni. Ed è terribilmente vero, ma putroppo non si sceglie, bisogna tenersele entrambe.
Lol!!!!!!



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Fill your mind with this nothing and just don't think anymore

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The whole "blah" damn thing

Life is just "blah blah blah", you hope for "blah" and sometimes you find it, but mostly is "blah", waiting for "blah" and hoping you're right about the "blahs" you made, and then, just wen you think you've got the whole "blah" damn thing figured out, and you're sorrounded by the ones you "blah", death shows up.
And "blah blah blah".
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Non chiederci la parola

"Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
Perduto in mezzo a un polveroso prato.

Ah l'uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l'ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!

Non domandarci la formula che mondi possa aprirti
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo."
                                                                                                                        (E. Montale)
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Il prossimo

Aiutiamo il prossimo. Pensa al prossimo. Bisogna farlo per il prossimo. 
Innanzitutto non so neanche chi sia questo mio prossimo. Quando vado dal salumiere, compro ciò che devo e saluto, lui dice "Il prossimo". Seguendo questo semplice concetto il mio prossimo dovrebbe essere rappresentato da chi nascerà appena io sarò morto.
Quindi, mio caro prossimo, scusami ma non riesco proprio ad immaginarti e credimi questo è un bene, perchè non riuscendo a farlo non riesco nemmeno ad odiarti.
Se il mio prossimo fosse la generazione adiacente la mia, ovvero i nascenti di oggi, per me sarebbe veramente un bel problema. Sarei costretto ad odiarlo il prossimo perchè sarebbe solo un ragazzino viziato che odia i neri, i gialli, i mussulmani, i buddhisti, i pellerossa e gli eschimesi, tutti insomma, e farebbe passare per stronzo il sottoscritto che invece odia solo lui.
Dovrei odiarlo perchè quando è toccato a me essere il prossimo non mi si è inculato nessuno, neanche per sbaglio, ora tutti con questa parola sulla bocca e lui, il nostro prossimo, prenderebbe con se tutte le nostre attenzioni e i nostri consigli e se li porterebbe al concerto dei Tokio Hotel.
Dovrei odiarlo perchè mi costringe a pensare sempre al domani, mentre io sarei felicissimo di poter pensare solo al mio adesso, a come riempire le ore che mi separano dal domani senza avere la sensazione di aver sprecato il tempo a mia disposizione.
Dovrei odiarlo perchè vedrei come risultato del mio impegno e dei miei sacrifici, connessi ad una vita che si basa sull'aiutare gli altri, un individuo talmente cinico ed egoista da ricordare il sottoscritto.  Guardarlo mi farebbe tornare in mente me stesso da giovane, a quel punto sarei costretto a passare tutti i miei giorni a ricordare i bei vecchi tempi con i miei amici prossimi alla terza età.
Invece per fortuna il mio prossimo non lo conoscerò mai e questo mi lascia almeno il dubbio che potrà essere una persona migliore di me, anche se non ci vuole poi così tanto.
"Amo il prossimo. Non questo, il prossimo"
  
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Vedere per capire

Come vedere correre Usain Bolt e capire quanto sia superiore la razza bianca.
Come vedere nuotare Michael Phelps e capire quanto la razza padana sia la migliore tra quelle bianche.
Come vedere due atlete, una georgiana e una russa, che si abbracciano sul podio olimpico di Pechino e capire che lo sport è ancora una delle cose migliori che abbiamo.
Come ascoltare Friend of the night (Mogwai) e capire quanto per la musica sia superfluo Allevi.
Senza fretta, piano piano, cominciare a capire.
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Tamarrow never dies

Prendo in prestito il titolo di uno dei capitoli più inutili di una delle saghe più orribili della storia del cinema per parlare, manco a dirlo, di tamarri.

Dopo un sabato sera passato al Summer Jamboree a Senigallia ho constatato come le perversioni dei padri ricadano inevitabilmente sui figli.
I padri sono gli individui rimasti incastrati negli anni '60 e i figli sono bambini di 5 anni al massimo conciati a festa dai genitori.
Ora, io posso capire il sentirsi legati ad un'epoca o a uno stile particolare, ma pretendere di addobbare la propria prole come un compendio in 80 cm di pin-up e sex-symbol di 40 anni fa, abbiate pazienza, mi sembra un po' eccessivo.

E questo è il pensiero che mi accompagna rientrando nel noioso entroterra da anni uguale e fedele a sè stesso. Qualche giorno dopo, però, mi imbatto per sbaglio nella pagina degli eventi mondani del Corriere Adriatico che, implacabile, mi ricorda chi siano, agli albori del ventunesimo secolo, i veri tamarri.
E allora mi rimangio tutto lo scritto e cambio repentinamente idea che, a guardare bene, un po' di brillantina sui capelli, un risvoltone sul jeans (rigorosamente integro!) e la frangetta impennata costiuiscono elementi autoironici di un folklore che comincio ad apprezzare, in quanto incarna l'esatto opposto dello sbattermi in faccia il tuo costoso, sciatto ma griffato vestirti male con cura odierno.
In fondo una generazione che si identifica in James Dean e Gioventù bruciata o, per rimanere nel nostrano, in Vittorio Gassman e Il Sorpasso, non può per definizione essere peggiore di una che trova i proprio eroi in Vin Diesel e The fast and the furious o Federico Moccia, Riccardo Scamarcio e il mai troppo bistrattato Tre metri sopra il cielo.

La cultura dominante è l'espressione del potere.

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Il cambiamento delle cose

Che ne dite del nuovo layout del blog? Ho deciso finalmente di vestire dei panni piu' sobri che ho quasi 25 anni e non si puo' mica fare i cazzoni per sempre!
A presto, intanto quando avete 8 minuti tondi tondi liberi vi consiglio questo cortometraggio.
Consiglio valido per chi è appassionato di:
-cinema
-Mogwai e Godspeed you!Black emperor
-Youtube
-"regia asciutta e totale" alla Stanis LaRochelle.

Stay tuned
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Credenze

Pensavo: osservando bene si puo' vedere come Las Vegas rappresenti esattamente, nell' immaginario di un giocatore d'azzardo, quello che il Vaticano è (dovrebbe essere) per un cattolico o La Mecca per un mussulmano. Ergo, il gambling è una religione, giusto?
Per non parlare di Disneyland per un bambino...quindi anche il bambinismo è una religione? Magari no, avrà sicuramente un nome piu' particolare...il Peterpanesimo?
Non so, sono abbastanza confuso. Nel senso che non so bene se mi importi conoscere la risposta. A volte faccio domande solo per il gusto di farle e di infastidire il prossimo, ché a porgere l'altra guancia ci pensa già qualcuno.
Di certo la religione che va per la maggiore oggi è lo shopping e di nonluoghi di culto ne ha davvero tanti, senza bisogno di immaginare mete troppo esotiche, anzi, senza bisogno di immaginare. Vuoi mettere però il muro del pianto o piazza San Pietro con il parcheggio del centro commerciale di San Severino Marche? Così, tanto per dire.

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Beijing

Ho ceduto. Non come si dice di solito "alla fine", ho ceduto e basta. Mi ero ripromesso di non vedere queste olimpiadi, scandalo sportivo preannunciato, ritenevo sufficiente essermi sorbito il mondiale di calcio del 2002, ma si sa che la carne è debole. E così, in questa mattinata uggiosa, mentre va in scena il settimo giorno di gare infrango la mia promessa. Tutto sommato non mi è andata affatto male dato che sono arrivato giusto in tempo per vedermi 2 ori italiani in 2 ore esatte!. 
Ma ad avermi colpito è la gara dei 50 metri di stile libero. Un ragazzo del Camerun (mi pare), piuttosto scarso e tarchiatello, conclude la sua prova con un tempo di 2 secondi superiore al limite per la qualificazione al turno successivo; 2 secondi che rappresentano un'eternità in una gara che in media ne dura 22,5/23. Ma a lui questo non importa affatto, impazzisce di gioia come se avesse appena visto nascere suo figlio e non riesce a fermarsi. Mi ha ricordato la splendida esultanza da posseduto di Fabio Grosso nella leggendaria semifinale di Germania 2006, sicuramente tra le piu' belle cartoline di quel mondiale.
Il ragazzo del Camerun (mi pare) viene anche intervistato da una giornalista italiana, ma il suo sorriso è talmente tirato che non gli permette di scandire bene le parole. 
Ecco, questa è l'immagine di Pechino 2008 che voglio ricordarmi: una strana foto in cui un ragazzo nero è a bordo di una piscina e ride come se avesse assunto LSD in dosi massicce. E quel sorriso in un secondo arriva forse a giustificare tutte le brutture che non c'entrano con lo sport in se, ma con le olimpiadi si, come i contratti con gli sponsor, le liti tra federazioni,le richieste di detassazione delle medaglie "che non siamo mica calciatori miliardari", scandali doping e quant'altro. 
Se questo è l'immagine che rimane forse vale anche la pena che il mondo per un mese dimentichi la Georgia e il Tibet e tutto il resto. Non si puo' vivere di sole incazzature.
L'altro lato della medaglia in compenso ci riguarda molto piu' da vicino e si chiama Federica Pellegrini. Ha 20 anni e già da un paio si considera la nuotatrice piu' forte del mondo senza averlo mai dimostrato, almeno fino a ieri. Anzi era riuscita benissimo a dimostrarci di non avere mai avuto le palle per vincere e di essere molto piu' brava tra le pagine della cronaca rosa che in piscina (vedi capitolo Marin). Anche lei alla fine ha vinto riscattando così un anno bla bla bla. Comunque il mio eroe già l'ho scelto: non ha un nome, ma il sorriso ingenuo di un bambino di 4 anni che ha appena capito che il gelato da 12 euro che hai in mano è tutto per lui. 
"La passione ce vole!!" (Boris I miss you). 
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Saperla lunga


Alla domanda se per lui le dimensioni contassero, Rocco Siffredi ha risposto:"La donna è il risultato della sua femminilità, che è un insieme complesso di fattori. Non certo la somma algebrica di tette e culo".
E pensare che c'è ancora molta gente in giro che perde il proprio tempo ad ascoltare la "diarrea verbale", citando un'amica che di mestiere fa la poetessa, di Vitaliano Costantino e compagnia bella, individui autodefinitisi tra i maggiori conoscitori mondiali dell'universo femminile.
Evidentemente non basta spendere qualche notte di mezza estate con la velina di turno, nella discoteca di turno, per diventare leggenda. Proprio no.
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Diario di una veglia concettuale

Vedere il passato di tutti vivendo il proprio presente, aspettando il proprio futuro, che è dubbio, che è opportunità e minaccia, che è speranza per quello che potrà essere e rabbia per quello che non sarà mai. 
Vedere lo stesso cielo che è stato di Chernobyl, di Auschwitz, del Darfur, di piazza Tiananmen, di Berlino (non quello del 2006, sebbene sia quello un ricordo bellissimo), il cielo ridisegnato dagli astrologi, spiegato dagli astronomi e segnato dal tragitto di moduli e satelliti, il cielo ultratecnologico di Tokyo e New York e il cielo incontaminato del Sahara e del Tibet. 
Nessun significato immediato, solo una foto in nero e giallo, bello perchè tutto da significare.
Essere una infinitesimale parte del tutto. Del tutto? Essere una parte, piccola. 
Non c'è bisogno di vedere un dio dietro tutto questo per rendere il cielo un'immagine poetica ed evocativa, basta un po' di immaginazione e liberare il pensiero, operazione molto facile quando lo sguardo non trova riferimenti a cui ancorarsi. D'altronde l'immagine del cielo la conosciamo tutti, non abbiamo certo bisogno di passare notti a fissarlo per ricordarci di cosa si tratti. La sua immagine è un punto fermo, un riferimento. O no? Per fortuna qui non arriverà mai nessuna professoressa a leggere quello che ho scritto e a farmi notare, con arroganza e superoirità, che sono caduto in contraddizione. Posso quindi permettermi di cambiare idea senza dover rinnegare la precedente, perchè mi sembra buona lo stesso.
Insomma non so bene cosa pensare osservando il cielo, sempre ammesso che ci sia qualcosa che ci debba per forza venire in mente quando lo guardiamo. Ma non credo.
Oddio che fatica, meglio chiudere gli occhi. Farò così, partiro' da un mio assunto che sarà anche la conclusione di questo discorso sconclusionato: lo preferisco al soffitto di casa mia.
Opinione semplice e banale d'accordo, terra terra se volete essere cattivi nel giudizio, ma non meno di tutte le cose piu' belle della nostra vita, come il primo caffè della giornata o una birra al bar con gli amici. Non sono mai stato un poeta, alla magniloquenza della Divina Commedia ho sempre preferito un panino con la mortazza o, al massimo, un coro di bambini che canta we don't need no education.
Lascia comunque il sorriso riuscire a cogliere con lo sguardo la scia di una stella cadente, anche per chi non crede in niente oltre a quello che c'è. Può bastare.

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Merditalia


Ecco a voi la lettera tipo che le Ferrovie Italiane sono solite spedire in automatico ai richiedenti rimborso per i pessimi servizi erogati dalla compagnia stessa.
Le piccole dimensioni non consentono certo una lettura ottimale, ma mi premeva troppo pubblicare il documento originale (naturalmente sono stati oscurati nome e indirizzo del ricevente) per farvi cogliere in pieno il livello di ridicolo raggiunto dalla società in questione.
Notare l'appunto dei "29,5 minuti di ritardo" che non danno diritto al rimborso che, guarda caso, scatta dopo il trentesimo minuto.
Vorrei chiudere il post con un saluto ad un grande maestro che si è spento stanotte, sconfitto nella sua vita solo dal suo cuore e dai suoi polmoni. Come, immagino, avrebbe detto lui: la messa è finita, fuori dai coglioni.
Ciao Gianfrà, ti sia lieve la terra.



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AVE CRUX SPES UNICA

Dare una morte decente ad un proprio caro che viene a mancare ce l' ha un prezzo, eccome.
Lucrare sulle tragedie che toccano le famiglie ce l'ha un prezzo, dipende dalla parrocchia.
Dare l'illusione della vita eterna a gente stordita dal dolore ce l'ha un prezzo, ma è meglio dare l'illusione di non saperlo.

Perdere una delle persone che piu' ti amava al mondo non ha prezzo. Fa male e basta. Troppo male.
Sapere che non potrai piu' giocare a briscola o schierare la probabile formazione del Milan con la persona di cui sopra non ha prezzo. Fa terribilmente male e basta.
Non pronunciare neanche una volta il nome della persona a cui la funzione è dedicata non ha prezzo. Fa incazzare, ma non ha un prezzo.
Declamare una messa celebrativa in latino per non far capire niente ai presenti non ha prezzo, è un atto scellerato.

Il rispetto, il ricordo e il dolore non hanno prezzo. Per tutto il resto c'è Cristo. Poi, per poter estinguere il nostro debito con il Signore un modo lo troviamo. L'importante è che Cristo ci sia.

Spero, a questo punto, che un qualunque dio esista, non importa chi dei tanti,  perchè questo 2008 qualcuno me lo dovrà pagare.



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Blow (un post per me)

Chi se n'è andato per sempre, per un buco di troppo, per un chilometro di asfalto in più o per qualche motivo che non capiamo. O chi si è semplicemente allontanato, partito per l'università, partito per un nuovo lavoro e una nuova vita, partito perchè dove era prima l'aveva combinata troppo grossa, partito per stare meglio e mai tornato.
Ancora, chi non abbiamo mai sentito vicino pur essendo a un passo.
Capita di perdere le tracce, di allontanarsi da quelli che sono stati, anche solo per poco, compagni di viaggio, e capita, cosa ancora più strana, che quando si ha la possibilità di rincontrarsi non lo si voglia fare, rifugiandosi nei propri ricordi e continuando a fidarsi di essi per non mutare mai un'immagine a cui siamo troppo affezionati.
Dentro noi stessi ci sentiamo più protetti. Che deboli!
E questo vuol dire soffiare, continuare ad andare nonostante una realtà intasata di immagini, simboli e parole a cui non si contrappone una fantasia abbastanza solida da costituire un rifugio sicuro. Una fantasia minata dal tutto che è a disposizione dei nostri sensi, troppo legata al mondo del tangibile e poco a quello dei significati. Andare e basta. Anche se è fatica, e a fare le cose senza capirne il motivo non si riesce propriamente bene.
Tanto quando sarà finita non lo decidiamo mica noi, no, piuttosto qualcuno che ci chiederà una sigaretta, un medico che vorrà asportarci l'appendice, magari la strada che ci conosce meglio o, banalmente, il più familiare e ripetitivo dei gesti.
Ma già allora ci sarà qualcun altro che avrà cominciato a soffiare, non per solidarietà nei nostri confronti e neache per aiuto, lo farà perchè sarà cominciato il suo unico turno.
Il soffio è un'affermazione solitaria.

"Che tu possa avere il vento in poppa, che il sole ti risplenda in viso e che il vento del destino ti porti in alto a danzare con le stelle".
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Tema: Gli adulti

Adulti tanti, adulti troppi.
Si svegliano al mattino, lavorano tutto il giorno.
Adulti che interrompono i miei discorsi per insegnarmi che i discorsi non vanno interrotti. Adulti inattaccabili.
Si svegliano al mattino, lavorano tutto il giorno.
Portano a casa nutrimento. Impegnati. All'estremo. Troppo impegnati per chiedersi il perchè di quello che stanno facendo. Decidono le sorti di vecchi e bambini.
Si svegliano al mattino, lavorano tutto il giorno.
Pochi tra loro sono in grado di insegnare, molti tra i non adulti sono in grado di imparare. Adulti non essenziali.
Si svegliano al mattino, lavorno tutto il giorno.
Odio le loro domande, trattasi infatti di affermazioni col punto interrogativo. Non ho necessità di dividere in modo netto e sequenziale la mia vita in categorie di crescita. La mia età non è poi così importante.
Addio adulto, addio insegnante.

(Liberamente tratto dai testi dei Uochi Toki che sono fonte inesauribile di spunti per i miei ragionamenti sghembi).



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Piromani

"Andiamo a vedere i colori delle ciminiere dall'alto dei nostri elicotteri immaginari
 Andiamo a dare fuoco ai tramonti e alle macchine parcheggiate male
 Ad assaltare ancora i cieli
 A farci sconfiggere e finire sui telegiornali
 Foto in bianco e nero delle nostre facce stravolte sui quotidiani locali
 Andiamo a vedere i cantieri delle case popolari dai finestrini dei treni ad alta velocità
 Trasformiamo questa città in un'altra cazzo di città
 Andiamo a vedere le luci della centrale elettrica
 Andiamo a vedere le luci della centrale a turbogas
 E tornino a scoppiare a ridere le nostre madonne bulimiche
 E tornino a scoppiare ma dal ridere le nostre madonne anoressiche
 E le tue fotomodelle
 Le tue fottute fotomodelle"

Da Piromani, una delle perle contenute in Canzoni da spiaggia deturpata, un disco enorme e bellissimo de La luce della centrale elettrica.
Senza sprecare troppe parole, come fa il cantautore, quando non avete niente da fare, buttate un orecchio.

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The (holi)day after

Dopo la festa nazionale del 14 Aprile, giorno della liberazione dell'italia dal Comunismo e dalla Sinistra, arriva anche il 25 Aprile, giorno della liberazione del nostro paese dal nazifascismo.
Sono un po' confuso, 63 anni dopo aver cacciato i razzisti abbiamo capito che forse non erano tanto male e ce li siamo ripresi dando indietro quello che la Costituzione, il buonsenso e 20 anni di regime ci avevano lasciato in dono: l'Antifascismo.
Vuol dire che ci abbiamo messo 63 anni per capire che non si stava peggio quando si stava peggio...ASPETTATE: è stata una scelta che ci ha fatto progredire in avanti oppure è solo uno dei ricorsi della storia?
In effetti con Mussolini il nostro futuro ed ex premier condivide sia la modesta altezza sia la volontà di controllare l'informazione, prima si utilizzavano manganelli per raggiungere tale scopo, adesso le azioni societarie e l'appropriazione del potere legislativo.
Da questa considerazione segue direttamente la campagna elettorale incentrata sul bisogno di controllo e della sicureza, precisamente sul duello straniero cattivo parassita vs. italiano probo e laborioso. 
Capita cosi' di vedere dibattiti televisivi dove gli esponenti di destra chiedono leggi piu' severe contro l'immigazione e ronde di sorveglianza notturna nelle città mentre l'opposizione chiede l'espulsione immediata dei clandestini, Scene che mi ricordano molto l'ultimo processo di Berlusconi dove la difesa chiedeva l'assoluzione e l'accusa la prescrizione.
In tutto questo la sinistra si è limitata a sentenziare che sarebbe inopportuno chiamare "manganelli" i manganelli, meglio "bastoni distanziatori". Chissà se avanzeranno obiezioni anche sul definire "teste di cazzo" le teste di cazzo.
Sarà pur vero che di stupri, rapine, omicidi e violenze se ne sente parlare molto, ma facciamo finta di non essere stati governati per decenni dalla DC e, facendo un po' di autocritica, chiediamoci sinceramente di chi sia la colpa. 
I rom, gente inutile da prendere a schiaffi, gli albanesi, popolazione non troppo cordiale e amichevole con il vizio di guidare ubriaca e falciare gente, i marocchini, serve fumo?, ma c' è un'altra popolazone che abita in Italia: gli italiani.
Voglio ricordare a tutti che nascere donna in Sicilia fino a 40 anni fa non era certo diverso dal nascere donna in Iraq, al posto del burqa (perdonatemi se non so come si scrive questa parola ma non me ne frega nulla) c'erano i piatti da lavare, pasti da preparare e servire e una casa da rassettare mentre il maschio cazzeggiava al bar e ogni tanto andava a lavorare senza troppa voglia.
Voglio ricordare che c' è la chiesacattolica che dice che la donna è solo una costola dell'uomo che un bel giorno ha deciso di cominciare a parlare e a rompere le palle con la borsa e le scarpe. Potete essere sante e beate quanto volete, ma se volete contare qualcosa in Vaticano dovete avere il CAZZO, per non usarlo o usarlo su bambini, la scelta è vostra. Questa è la verità.
Voglio ricordare il nostro sport nazionale: il calcio, sport maschilista quanto nessun altro, quello che quando c'è la partita le donne devono andare fuori dai coglioni.
Voglio ricordare che siamo il popolo conosciuto in tutto il mondo come quello dei furbetti e che ha inventato ed esportato la criminalità organizzata, diversificandola poi a seconda del luogo di provenienza in mafia, camorra, sacra corona unita e 'ndrangheta.
Insomma, ammettiamolo, siamo sempre stati un popolo bigotto, ascoltare un Ministro della Repubblica che propone di portare a passeggio maiali sui terreni destinatia alla costruzione di moschee ne è la prova. Bigotto e maschilista, e nella cultura che ci portiamo stampata nei geni rientrano legittimamente gli stupri in famiglia e non; tanto alla fine non si scandalizza nessuno se un marito prende a schiaffi la propria moglia. Ci piace la violenza sul sesso debole perchè ci piace vincere facile a noi maschi italiani, sempre a parlare di onore e dignità...ma che belle parole!
Voglio ricordare che in Italia ci sono 58 milioni di italiani contro 2/3 milioni di tutte le altre etnìe messe insieme, un semplice calcolo ci svela che il rapporto è, ad occhio, di 1 a 23. Il calcolo probabilstico dice quindi che quando si verifica un reato siamo noi i principali indiziati, con il pedigree che ci portiamo dietro poi. Ma sto dimenticando che siamo uno dei popoli piu' ignoranti del mondo e pretendere di far capire numeri, quando non si capiscono neanche le parole, è forse chiedere troppo.
Ma torniamo a parlare di Silvio, la destra piu' illegalitaria del mondo che ha fatto della lotta al crimine la propria bandiera è anche quella che ha votato l'indulto e che, mossa geniale, ha emanato una legge per dimezzare i tempi di prescrizione contro alcuni reati, tra cui, manco a farlo apposta, le violenze sessuali (da 22 anni che ci volevano prima della legge ai 12 attuali).
La sinistra nel frattempo non riesce a capire dove abbia sbagliato. 
Certo non nel rinominare Rifondazione "Sinistra Arcobaleno" facendolo diventare il partito dei girotondini, perditempo, frocetti, cannaioli e sfattoni (il Comunismo è una cosa seria, chiedete all'Armata Rossa se non mi credete); certo non nel rendere tale partito il piu' anagraficamente vecchio d'Italia; certo non nel non aver provato neanche una volta a ricucire i rapporti con il PCL e la Sinistra Critica, così da far fronte comune contro un nemico troppo pericoloso; infine, certo non nel non aver mai, in 2 anni di Governo, seppur risicato, cercato di formulare una stramaledetta legge sul conflitto d'interessi di cui il nostro paese ha bisogno più di ogni altra cosa. L'errore, piuttosto grossolano è stato non dire che sotto presidenti di destra l'Italia non ha mai vinto i mondiali, molte cose sarebbero cambiate.
Un paese che ride sguaiato alle battute di Boldi e De Sica, che odia una parte di se stesso, che ragiona per stereotipi e che deride e ghettizza chi fa cultura; un paese che genera adolescemi che fanno di tutto per assomigliare agli squallidi personaggi dei romanzi di Moccia, che si commuovono di fronte ai film di Muccino, che incentrano la loro vita sulle 4/5 ore che passeranno in discoteca ogni volta che sarà possibile, che cercano li il vero amore destinato a concludersi probabilmente con un pompino al cesso in mezzo a gente che vomita strafatta, che rifiutano di imparare perchè è faticoso, che vengono tenuti incollati agli schermi televisi dal Grande Fratello, Simona Ventura, Maria De Filippi e Paola Perego; un paese di questo tipo semplicemente non ha piu' niente da dire.
Allora teniamoci pure la secessionista e guerrafondaia lega nord, terzo partito per numero di voti, e un premier pluri indagato e arrogante come Berlusconi, perchè è tutto quello che ci meritiamo.
Concludo ispirandomi agli Uochi Toki: in tutto questo io non esisto, sto seduto in disparte e ringrazio l'AIDS.
Abbasso l'Italia.
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Lettera ad un governo mai nato

Caro governo,
io quest'anno a votare non ci vado.

Non ci vado perchè se una mirabolante quanto farlocca cordata di imprenditori non è riuscita a salvare l'ennesimo fallimento italiano non credo proprio che un'altrettanto mirabolante cordata di premier farlocchi riuscirà a salvare un paese in piena crisi.

Non ci vado perchè mi sono bastate le amministrative del 2006, le provinciali e le comunali per andare a votare il meno peggio e, per una volta, mi piacerebbe votare qualcuno che apprezzi o che almeno stimi. Insomma, ho dovuto votare Prodi 2 anni fa, quanto in basso devo ancora cadere?

Non ci vado perchè l'unica alternativa seria a Berlusconi è un candidato che fa di tutto per essere come lui, se da una parte vengono candidati Ciarrapico il fascista e Speciale dall'altra tocca al generale Del Vecchio, militare che di politica ne capisce sicuramente poco, ma che gli omosessuali proprio non li digerisce e la divisa non se la toglie neanche ai comizi. Intanto Bertinotti consegna l'appalto per la costruzione della base militare di Vicenza nelle mani delle cooperative rosse (rosse nel bilancio forse dato che altro tipo di rosso non riesco a vederlo) e Casini tira fuori le palle e ci mette in guardia contro l'arrivismo di Silvio dopo che per 7 anni,5 di governo, ne è stato il compagnuccio di merende.... troppo facile cosi'! (vale anche per Storace)

Non ci vado perchè colui che dovrebbe convincermi a votarlo proponendomi le sue idee non fa altro che parlare del suo avversrio, della sua età avanzata e della sua volontà di evitare ogni tipo di scontro diretto televisivo. Questo già lo so, ora dimmi qualcosa che NON so.

Ci vado senza alcun tipo di rimorso perchè votare è un diritto/dovere finchè ha un senso. A tutti i bravi democristiani che hanno sempre in bocca l'arma del "pensa a tutti quelli che sono morti per ottenere tale diritto..." e che non perdono certo occasioni come questa per sfoderarla, io rispondo che "tutti quelli che sono morti per ottenere tale diritto" sarebbero molto piu' amareggiati nel vedere quanto sia diventata risibile oggi la nostra demcrazia piuttosto che osservare la gente che domenica starà a passeggio invece che nelle urne. E' in questo senso che siamo tornati al tempo del Fascismo, il 13 e il 14 Aprile votare avrà lo stesso senso che aveva nel Ventennio: nessuno.

Non ci vado, ma con il cuore tranquillo, perchè so che Silvietto questa volta non puo' arrivare al 50% senza Casini e Storace e quindi non avrà la possibilità, almeno alla Camera, di disporre di una solida maggioranza.

Non ci vado perchè è troppo forte la sensazione che comunque vada vincerà la chiesacattolica, ancora una volta e per l'ennesima volta. Già li sento Ratzinger e i suoi amichetti vestiti tutto l'anno come fosse Carnevale ridere della nostra ingenuità: "Avete sentito? Credono che dipenda da loro! Ah! ah!" E giu' grasse risate.
Perchè nessuno chiede al papa cosa pensa della questione tibetana? 
Perchè nessuno chiede al papa se avesse pensato al fatto che battezzare Magdi Allam proprio il giorno di pasqua e in mondovisione avrebbe fatto imbestialire qualcuno?
Perchè nessuno ha il coraggio di dire che il nazi-cattolico ha intenzione di scatenare una vera e proria guerra di religione?
Forse perchè non c'è piu' nessun giornalista libero. Sono pochissimi quelli che si possono ancora definire giornalisti. "Liberiamo i giornalisti per conoscere" potrebbe essere un punto interessante di un qualche programma...l'avete letto da qualche parte? Io no, ma di Luttazzi non ho piu' nessuna traccia.
L'aveva capito anche Manzoni che i mali dell'Italia sono la chiesa ("Questo matrimonio non s'ha da fare" vi dice niente?) e la mafia (Don Rodrigo e i suoi scagnozzi ve li ricordate?).

Non ci vado perchè quelli che prima consideravo solo porci impegnati a mangiare ovunque fosse possibile, ora hanno mutato la loro faccia trasformandosi in spavaldi avvoltoi pronti a buttarsi su ogni carcassa rimasta dai loro lauti banchetti.
E' inutile illudersi che possa andare meglio quando si devono vedere nella scheda elettorale nomi quali Silvio Berlusconi, Fiore e Forza Nuova (l'Italia è ANTIfascista, lo dice la Costituzione cazzo!), Giuliano Ferrara, la DEMOCRAZIACRISTIANA.....Che qualcuno mi spieghi a cosa sono serviti gli ultimi 20 anni di storia se ora alle amministrative torno a leggere D-E-M-O-C-R-A-Z-I-A C-R-I-S-T-I-A-N-A ?
Non che se ne fosse mai veramente andata, intendiamoci, siamo o no il paese degli scudi crociati, dell'integralismo cattolico, degli inciuci e del "mi devi una pizza, ce l ho nella panza"?
E poi Ferrara...mio dio, ma perchè non gli riesce di capire che di lui non frega niente a nessuno? La vita delle donne non appartiene ne a dio ne a te, Ferrara, ma alle donne, è così difficile?

Non ci vado perchè questi politici ci hanno ampiamente dimostrato di essere incapaci ad andare avanti.

Non ci vado perchè, sebbene la legge e la giustizia non siano mai state la stessa cosa, i signori che dovrebbero formarti, caro governo che verrai, hanno talmente poco rispetto per le regole che c'è da rimanerne imbarazzati. E da vergognarsi.

Non ci vado perchè non mi piace perdere in partenza e anche se le regole del gioco non mi stanno bene non posso farci niente, io sono piccolo.

Non ci vado perchè, sebbene sia un'ipocrita, mi rimane sempre il diritto di astenermi quando non capisco. Inoltre sono ancora in grado di farmi un'opinione mia e la mia opinione è che mi si stia prendendo per il culo.

Cordiali saluti.
                                                                                Anonimo blogger



P.S: Con questo post non voglio incitare nessuno a non andare a votare. Sono MIE opinioni e non considerero' certo meno simpatiche o intelligenti le persone che effettueranno una scelta diversa dalla mia. Di coloro dei quali mi interessa avere un'opinione già una ne possiedo. Gli altri facciano pure il cazzo che vogliono, per me continuerano a non contare nulla.
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Accadeva fra 3 giorni

Per fare un po' il guastafeste voglio parlare di un dubbio che mi è venuto di recente.

Oggi ricorre la morte di cristo e questo lo sappiamo. Sappiamo pure della sua decisone di alzarsi e andarsene dalla sua tomba dopo 3 giorni...mai venuto in mente a nessuno di aver pregato uno zombie negli ultimi 2000 anni?

Certo che anche lui, poteva lasciare almeno un bigliettino sul suo giaciglio, qualcosa del tipo: "Bella mà, vado da babbo per un paio di millenni. Ci si ribecca".

Che gli costava tanto?

Solo una cosa so di sicuro, quando se n'è uscito dall tomba conciato com'era sembrava piu' un manifestante del G8 che un messia.
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Quasi dmenticavo

Mi stavo dimenticando il perchè di Sanremo, dei nostri politici di bassa lega, di Lost, di Studio Aperto Buona Domenica Moccia Raul Bova Paolo Meneguzzi Finley Mastella Carabinieri-picchiatori-camice nere e compagnia bella.

Poi d'improvviso, inaspettato come un calcio nei coglioni, per una sera una che decido di guardare la televisione mi capita davanti il Grande Fratello. Cioè il fighetto milanese con i suoi ricordi pieni di BMW, aperitivi, modelle e sfarzi vari, il muratore umbro che si vanta di aver bevuto 10 quintali di vino in 3, della peggio gioventu' che pensa agli elefanti in Polinesia, ai koala acquile, ai belligeranti come coloro che sbraitano e a immaturo come in+maturo...

Ora ricordo il perchè del mio odio, del mio disprezzo verso una marmaglia di decerebrati profondi come pozzanghere impegnata in una autocelebrazione penosa che da il voltastomaco.

Ora ricordo perchè sotto sotto mi sento così figo. Il motivo che mi fa amare così tanto rispondere al prossimo con offese non troppo sottili e risultare antipatico almeno allametà della gente che incontro.

Ora ricordo perchè non riesco a odiare chi vuole distruggere con la violenza una cultura talmente deviata che ormai non spaventa e non impaurisce piu' tanto è radicata nella testa della gente.

Non ricordo pero' il motivo per cui questa gente debba essere premiata, il motivo per cui la meritocrazia sia giudicata una metodologia negativa di selezione degli individui. Forse la seconda serata saprà darmi delle risposte credibili. Aspetto trepidante.

Mentre scorre la pubblicità pero' mi chiedo: ma a questo punto non sarebbe meglio ripristinare la legge del piu' forte? Ingiusta, ma almeno si premierebbe qualcuno che possiede una capacità!
Non sarebbe meglio ritornare alla cara e vecchia legge del taglione? A puttane secoli di civiltà ok, ma almeno un accenno di giustizia ci sarebbe.

A cosa è servita tutta questa evoluzione se poi mi tocca vedere Giacomo Cicciovalenti e Paola Perego tutti gli atei giorni? Tommy Vee con un programma tutto suo e il Grande Fratello sul telegiornale? Non era meglio trasmettere porno dalla mattina alla sera a canali unificati?